venerdì 30 marzo 2012

...and they lived happily ever after

...ma voi le raccontate le fiabe?

no, non la versione nanesca di Grey's Anatomy che improvvisate per disperazione. E neanche la rivisitazione di Una donna in carriera che le nostre mamme rifilavano a noi, povere anime ignare del ventennio politico che ci aspettava e che ad esso sarebbe seguita la gestione Fornero.

Le fiabe vere, Grimm, Andersen e compagnia cantante. O anche no, non cantante, è questo il punto: non le versioni Disney, le versione vere, trucide e sanguinose come ci sono arrivate nei secoli.

Ieri l'Infanta ha chiesto a Seavessi febbricitante una fiaba.

Ora, seavessi è in grado di improvvisare senza remore e grande successo di pubblico ha riscosso la Fiaba del Grande Torino, oppure la Fiaba di Papà che ammazza il Velme, ma l'Infanta stavolta voleva una fiaba vera con tutti i crismi.

Seavessi ha aperto la bocca e lì s'è fermata.

mmmh.


La fiaba preferita di Seavessi? Peter Pan? Oh Santo Cielo, chiunque abbia letto la versione originale non può pensare che sia davvero un libro per ragazzi. Peter Pan è uno dei personaggi più inquietanti della letteratura, se proprio proprio vogliamo è un libro per mamme, non per Infante.

Biancaneve. Oh mamma. A parte che l'ultima volta che ha visto il cartone l'Infanta ha chiesto perché i nani non se la pulivano da soli sta zozzeria di casa, e Seavessi è caduta dal pero. E poi, se escludiaoi la versione disney con cantata vicino al pozzo, Seavessi non si ricorda assolutamente da dove sbuchi il principe.

La Sirenetta. Ah ah ah. 'na ventata d'ottimismo eh! Andatevi a leggere la versione di Andersen senza gamberetti ballerini.

Alice? Oh ma siam sempre lì, Alice, soprattutto Alice attraverso lo Specchio, è un romanzo complesso e profondo, non una fiaba per quattrenni.

Alla fine Seavessi ha rimediato una versione un po' appiccicaticcia e con pesanti influenze flylady della Bella Addormentata., che ha ammannito ad un'Infanta invero un poco perplessa.

Ma voi le raccontate le fiabe? Quali? Tagliate le parti trucide o le lasciate?

E, soprattutto perché? Nel senso, con quale criterio decidete cosa sia o no adatto all'età del pargolo?

giovedì 29 marzo 2012

Revoluciòn di primavera

Ieri notte Seavessi rimuginava. Complice la febbre alta, rimuginava sul lavoro, sul futuro, involtolandosi in una serie di congetture per lo più catastrofiche / catastrofiste, che a confronto vien da sperare che i Maya ci abbiano preso.
E' un lato di se stessa che Seavessi odia di cuore, il pessimismo cosmico, il senso della catastrofe imminente che rovina i momenti più belli.
MaritoNP incolpa il retaggio contadino, mica una roba che si tira via in un paio di generazioni, il senso della sciagura imminente che può arrivare una grandinata e alè, quest'inverno si fa la fame.
Seavessi, come da copione, incolpa solo se stessa, perché in fin dei conti è lei e non le antenate mondine che rovinano l'esistenza sua e degli altri a forza di _e se domani. 
E se domani perdo il lavoro, mi ammalo, ti ammali tu, se crolla la casa, se cade un meteorite e chi s'è visto s'è visto, ho la casa in disordine, se proprio deve cadere il meteorite almeno prima fammi passare lo swiffer.

Ma non è il peggio, se dobbiamo smutandarci smutandiamoci per bene.

Il peggio è l'incapacità che ne consegue di gioire delle cose piccole. No,  non esattamente. Seavessi è perfettamente in grado di andare in estasi perché dopo due anni di cure finalmente sta schifezza d'erba cipollina s'è decisa a spuntare, ma poi si sente stupida perché è contenta di una cosa stupida, mentre nel mondo la crisi l'articolo 18 il buco nell'ozono i bambini che muoiono di fame.

Ma neanche questo è il peggio.

Il peggio è vedere tutto questo che lentamente, lentamente, filtra nel carattere dell'Infanta, come se stesse prendendo tutte le mattine delle vitamine avvelenate. quello che ha detto che i figli diventano quello che gli insegniamo mentre non li stiamo educando era uno che ne sapeva.

Quindi.

Per una volta nella vita, Seavessi si prende sul serio, e fa un buon proposito.
Basta rimuginamenti notturni, di utilità pari a zero.
Basta sentirsi stupidi perché è spuntata l'erba cipollina, evviva.
Ma basta proprio. Non è mai stupido essere felici, fosse pure perché t'è venuto buono il sugo della pasta.

Seavessi proverà ad essere felice. Perché le bambine se lo meritano, e Seavessi pure. Se lo merita. 

PS da ben cinque notti Revoluciòn dorme dalle 23.00 alle 7/8 di mattina. Se non si deve essere felici per questo, dico io....

PS2 Pasticcera, grazie di cuore :-)





mercoledì 28 marzo 2012

Dilemmi.

...Elvis è morto davvero, o è tornato sul suo pianeta, o lavora in un distributore di benzina nel midwest?
...i Queen senza Freddie son sempre i Queen? o boh? San neanche loro?
...perché non riesco a fare una pasta frolla decente senza l'aiuto dell'Amato Aggeggio?
...donde proviene quell'immensa, umiliante soddisfazione derivante dall'aver fatto benzina selfservice senza dare fuoco alla macchina? Cazzarola c'ho una laurea, non dovrei festeggiare a ogni pieno riuscito senza danni.


ma



soprattutto



(che poi era lo scopo del post)




e se mi facessi rossa?



(attualmente sono castana con qualche graffiatura più chiara, non vedo un parrucchiere da sei mesi e mi hanno invitata a presiedere la Sagra del Crespo. Sembro Hermione prima della cura.)


Dicevamo


e se mi facessi rossa? Necessito di un cambio di colore o di una svolta nella vita?


O solo di andare al mare?

martedì 27 marzo 2012

Dramma.


Cerchiamo di proteggerli.

Dalle cose orrende piccole e grandi che prima o poi incontreranno, o forse anche mai, speriamo.
Combattiamo guerre vane, e lo facciamo perché, come dice il Grame, le battaglie perse sono le più importanti da combattere.

Cerchiamo di vaccinarli dalla cattiveria del mondo, o quantomeno di neutralizzarla; di fornire strategie per affrontare il compagnetto che mena (e menala pure tu), la compagnetta che percula per i vestiti non veliniformi (e te dille che è 'gnorante come un sasso, lei e i suoi vestiti).

Gli teniamo la mano, convulsamente, per strada, tanto più stretta quanto più si avvicina il momento in cui diranno mamma vedi un po' che ho quarant'anni, posso attraversare la strada da solo.

Gli diciamo di non fidarsi degli estranei, e tutto sommato occhio anche ai conoscenti, e preghiamo di non doverci preoccupare dei familiari perché ogni tanto ci scappa da leggere la cronaca dei giornali e ci prende non male, di più.

Cerchiamo di proteggerli, forse, soprattutto da quello che ha spaventato noi da piccole, e così l'Infanta e Revoluciòn si sentiranno ripetere fino alla nausea di essere bellissime fantastiche meravigliose er mejo sulla piazza, per contrastare la sobrietà di complimenti con cui è cresciuta Seavessi, si sentiranno ripetere che se non sono capaci a giocare a pallavolo a scuola chi se ne impippa, condivideranno i problemi di casa per non provare quella sensazione che viene alla bocca dello stomaco quando sei piccolo, sai che qualcosa non va ma nessuno te ne parla. E mangeranno zuppe di drago ammazzato a scopettate, e inseguiranno allegramente gli squali dietro casa.

E cerchiamo di proteggerli anche dalla troppa protezione, di spingerli via anche se vorremmo chiuderli in camera e ingoiare la chiave, perché infine nemmeno vogliamo farne dei disadattati spaventati dal mondo, e forse essere mamme è anche questo, avere continuamente paura e affrontarla sorridendo.

Ma non sappiamo, non sappiamo mai dove è nascosto il dramma, e non è mai, mai dove dicono i libri, o le maestre, o dove ci aspettiamo che sia. Il dramma non ammette preparazione, scoppia come un temporale d'estate.

Il dramma.

Seavessi-casa, interno giorno.

Pomeriggio con NonnoR e NonnaF, special guest ZiaDolce e la sua pancia con inquilina. 

Infanta _ (trafficando nella sua cucina giocattolo che è grande circa come la cucina vera di Seavessi) vi faccio il caffè (bella a mammasua)

Nonni _ma certo cara! ci voleva proprio!

Infanta _(trafficatrafficatraffica) ecco a voi! Metto lo zucchero e il latte (non lo chiede, lo dice)

ZiaDolce _(al corrente delle vicende culinarie di casa) Infanta amore, mi prepari anche un po' del tuo dolce di panna e acciughe, che vorrei tanto assaggiarlo?

Infanta _non posso... (le trema un po' la voce)

Seavessi _perché Infanta? Cos'è successo?

Infanta _(scoppiando violentemente in lacrime, e ci vorrà del tempo per calmarla) ho finito le acciughe!

Penuria di acciughe immaginarie, su rieduchescional ciannel.





Post dedicato di cuore alla psycopasticcera, che ha realizzato davvero la torta (salata e ottima) di panna e acciughe, e a Dabodelmiocuor. Sapevatelo, il mio scopo è, un giorno, avervi tutte nella stessa stanza e stordirvi a botte di tiramisù di pandistelle.

domenica 25 marzo 2012

Dedicato a.

... le signore che l'altro pomeriggio hanno sobillato Seavessi all'Incauto Acquisto. Signore, non che non foste state avvertite, del resto.
Fu uno splendido Incauto Acquisto, e, per dire, guardate quanta roba buona che c'ha trovato dentro Seavessi.  E, causa coliche della prole, è arrivata neanche a metà libro.


Possibilità


Preferisco il cinema.


Preferisco i gatti.

Preferisco le querce sul fiume Warta.

Preferisco Dickens a Dostoevskij.
Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l’umanità.
Preferisco avere sottomano ago e filo.
Preferisco il colore verde.
Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.
Preferisco le eccezioni.
Preferisco uscire prima.
Preferisco parlar d’altro coi medici.
Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.
Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.
Preferisco i moralisti che non promettono nulla.
Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
Preferisco la terra in borghese.
Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
Preferisco avere delle riserve.
Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.
Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.
Preferisco i cani con la coda non tagliata.
Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.
Preferisco i cassetti.
Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
a molte pure qui non menzionate.
Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.
Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
Preferisco toccar ferro.
Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
Preferisco considerare persino la possibilità
che l’essere abbia una sua ragione. 

Wislawa Szymborska, 1985



venerdì 23 marzo 2012

Panna e Pensieri


Ogni tanto qualche anima caritatevole si prende la briga di spiegare a Seavessi che no, in effetti meditazione non è una parolaccia, e che prendersi un'ora per pensare, riflettere, entrare in contatto col proprio inconscio e il proprio io più profondo può esser un'attività più proficua (ti prego ti prego fai che sia giusto scritto con la c) che non passare la stessa ora guardando le repliche di Scrubs (per quanto il Dr Cox c'abbia il suo bel perché).
Seavessi non ha dubbi che questo valga per i normodotati di inconscio. Ma a Seavessi, dopo che è entrata in contatto col proprio io profondo ecc e si son detti tutto quel che si dovevano dire convenevoli inclusi, restano quei 58 minuti che non sa come occupare, e più sì che no comincia a stilare mentalmente elenchi dei 5 film più belli di sempre o delle 5 canzoni più meravigliose, come i protagonisti di Alta Fedeltà. Ah, e pensa al Dr Cox.
Come molte donne  - degli uomini non si ha notizia: meditano pure loro? Se sì, come? Eventuali XY di passaggio, dite la vostra - Seavessi medita meglio con le mani in movimento; il massimo dell'estasi spirituale è raggiungibile strappando le erbacce in giardino, ma ottimi risultati introspettivi si possono avere anche stirando o affettando le carote in fettine sottiiiiiiiiiiiiiiiiili sottiiiiiiiiiiiiiiiili (no con la mandolina che non vale).
Seavessi trova quindi la semplicità del genio nel ricercare la concentrazione e la precisione spignattando e infornando: non solo hai meditato, ma alla fine hai pure i biscotti da mangiare, vuoi mettere?
Quindi, donne che Riflettete e Rimestate Risotti, che Meditate e Montate Meringhe, che Pensate e Pasticciate Pudding, tonne (e uomini pure, boh,  non ho le idee chiarissime su che razza di pubblico abbia questo blog) tutte qui dalla Psycopasticcera. Followate, commentate, che sta figlia ci va a dare delle soddisfazioni.

giovedì 22 marzo 2012

Alta cucina

Prequel: Nel tentativo (riuscito) di rifilare all'Infanta la zuppa di piselli della Nigella, Seavessi s'è fatta scappare che trattavasi di crema di drago. Ha poi dovuto spiegare nel dettaglio come e perché avesse catturato il drago picchiandolo con la scopa dopo un rocambolesco inseguimento in giardino, ok, son robe che capitano solo a me. Non infierite. Il vantaggio è che poi potete spacciare eventuali grumi della zuppa come pezzi di zampa di drago.

In giardino, Infanta e amichetta giocano.

Infanta _non andare lì dietro che c'è il drago?
Amichetta _il drago?
Infanta _sì, che mia mamma poi lo fa per cena. E' buono il drago ma prima bisogna ucciderlo con la scopa. La mia mamma lo insegue e poi lo cattura e lo mette nella pentola. Col coperchio se no vola via.
Amichetta con gli occhi sgranati _daaaaaaaaaaaaaaiiii... la mia mamma fa sempre il pollo del supermercato...
Infanta _ma lo vendono il drago al supermercato?
Amichetta _forse nei surgelati.

martedì 20 marzo 2012

Insoluzioni


Seavessi continua a dormire poco e male, per cui continua la serie dei post improntati a improbabili letture; nella fattispecie, Seavessi ha appena finito un libro di divulgazione matematica.

A Seavessi piace la divulgazione matematica, per quanto non ci capisca troppo - del resto, non ha mai imparato a fare le divisioni con due cifre: quella settimana era assente, al compito in classe ha copiato dalla compagnetta e bon finità lì, è rimasta ignorante come i sassi.

In particolare della matematica l'affascina la vita propria: un sistema inventato dall'uomo che però ha delle implicazioni di cui nessuno capisce un accidente. Un po' come quando - chiunque abbia provato a mettere giù un racconto lo sa - inventi dei personaggi, vorresti fargli fare delle cose e questi no, man mano che scrivi fanno e pensano tutt'altro, e puoi solo stare lì a cercare di capire dove vanno a parare, chè sai che se li forzi vien fuori una schifezza.

In particolare, ieri sera Seavessi leggeva di questo convegno di matematici in cui un tizio molto ottimista ha proposto 23 problemi, risolvere i quali avrebbe aiutato a dimostrare che la matematica stessa era un sistema coerente e consistente.

Quasi   immediatamente è arrivato un altro tizio che ha dimostrato matematicamente che non è possibile che la matematica sia coerente e consistente.

Va beh, peggio per loro, a Seavessi basterebbe imparare le divisioni con due cifre. Però l'idea dei problemi insoluti è bella, e si sposa magnificamente con l'elencomania che impera da queste parti, quindi a voi una bella lista di problemi insoluti.

1- perchè, mamma di compagnetta di asilo, nel bel mezzo che siamo nei preliminari a cui seguirà invito a portare le pargole a giocare a casa di una delle due, te ne esci squittendo _OOOOHHH io son maniaca della pulizia!!! lavo i pavimenti tre volte al giorno e dopo aver pulito i bagni controllo col luminol! Cara mammaecc, io non ho le pantegane in soggiorno, ma così non ce la faccio, passerei la giornata a pulire con l'ansia da prestazione. Inviterò un'altra compagnetta. Nel frattempo vedi un po' che il secondogenito sta masticando una ciabatta della sorella.

2- posto che la farmacologia se proprio non è una scienza esatta un minimo di criterio dovrebbe  averlo, com'è che date delle goccine per la congiuntivite la farmacista dice _signora mi raccomando una goccia una volta al giorno per massimo due giorni! Ma è sicura di volrele dare??? e la pediatra ribatte _Seavessi ancora qui stiamo? Due volte al giorno per otto giorni e poche storie, e smetta di dare retta alla farmacista. Seavessi non osa leggere il bugiardino.

3- questo problema doveva riguardare la misteriosa presenza di briciole sul pavimento dello spogliatoio della piscina. Ma è stato recentemente appurato che le briciole sono date dal fatto che alcune mamme dopo il corso infilzano in bocca al pargolo il panozzo al salame, mentre questi (il pargolo no il panozzo) è ancora (letteralmente, non scherzo) sotto la doccia. quindi il problema si trasforma in: qual è lo scopo di infilzare un panozzo in bocca al pargolo mentre è sotto la doccia? perché il pargolo non può aspettare un quarto d'ora di essere a casa o almeno 5 minuti di essersi rivestito?

4- perché, sempre in piscina, ci sono esemplari di mamme di figlie tredicenni ma che mettono 18 anni, le quali ritengono opportuno aspettare le figlie nello spogliatoio per asciugare loro i capelli e aiutarle a rivestirsi? Le tredicenni paiono più che in grado di infilare 20 centesimi nel phon nel mentre che tuittano fra loro probabilmente scambiandosi i morosi. Una volta Seavessi ne ha vista una (mamma) allacciare le scarpe alla figlia più alta di lei.

5- ovvia conseguenza, la prossima domanda è: ma che razza di piscina frequentano Seavessi e l'Infanta?

6- perché tutte le volte che arriva in casa la mozzarella di bufala e a Seavessi vengono le bavette alla bocca, poi passa la piccola, tenera, dolce Infanta e se la scofana tutta senza ritegno? Perché l'Infanta non si mangia il passato di carote appositamente preparato per lei da mammasua con tanto ammmmore?

7- Indovinate alla fine chi s'è dovuto mangiare il passato di carote?

lunedì 19 marzo 2012

Vrrrrrrrrrr, Vrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr.... clac. Sbam. Vrrrrrrrr...

I malumori di Seavessi sono passeggeri, non durano più di una presa di posizione in parlamento.  Oltretutto, Seavessi è avvantaggiata dalla particolare conformazione del proprio cranio, adattissima a fare scorre vento fra le orecchie.

Per cui stamattina c'è un bel vento e Seavessi se la gose. Ama il vento Seavessi, si porta via i pensieri (il che la dice lunga  sulla profondità dei pensieri, ma fa niente) e porta profumo del mare lontano, o così le piace illudersi.

Per cui vento più Happy Ending a palla in macchina, e la giornata prende un'altra piega.
Ieri Revoluciòn ha compiuto due mesi, agnolottina di mamma, e fa bellissime boccacce guardandosi allo specchio.
Tenendola in braccio, Seavessi s'è accorta di essere abbronzata, e ritiene di essere l'unica ad avere l'abbronzatura da connessione, data dal fatto che la chiavetta prende solo fuori casa. Vedi i vantaggi della tecnologia.

Oggi viene l'amichetta dell'Infanta a giocare, per la prima volta dopo la nascita della sorelliuna, e Seavessi è un po' in apprensione all'idea che le due berte le scappino di mano. ma alla peggio le mette sotto a fare biscotti e amen.

Che bello, il vento e il sole, e MaritoNP che sta facendo il caffè.

Stamattina Seavessi ha fatto un tuffo nel passato - un passato molto piacevole.  Girando in macchina pr la Piccola città ha fatto una strada che non faceva da tempo, ed è passata davanti a un posto dove sentiva i rumori di cui al titolo.
Tu che leggi e capisci, perché, perché è passato così tanto? E perché prima o poi non ci torniamo?

venerdì 16 marzo 2012

Autoironia - secondo tempo.


C'era una volta, mie care bambine, un anonimo (non il nostro Doug).

Più probabilmente un'anonima. Che aveva molto tempo libero e pochi interessi.

Questa anonima, per qualche misteriosa ragione, sentiva il bisogno di esternare via mail a Seavessi la propria insoddisfazione per il blog, le idee, le modalità educative e in ultima ratio il funzionamento dei neuroni di Seavessi medesima.

Una volta Seavessi ha risposto pubblicamente, le altre (non molte, tre o quattro) in privato, scoprendo ahimè che l'indirizzo mail di provenienza era farlocco. Amen.

Stamattina, atteso, è arrivato anche l'anonimo-commento sul famigerato decalogo delle cose che le mamme non devono fare, la cui sostanza è tipo "certo che se non riesci più nemmeno a farti una risata ti devi essere proprio fritta il cervello".

Niente da dire sulla frittura del cervello, Seavessi non ha mai preteso di essere una guida spirituale. La parte sul non riesci a farti una risata pesa di più, e non tanto per l'anonimo-commento, quanto per il dubbio di non essere riuscita a spiegarsi.
Per cui riproviamoci, a costo di esser tediosi.

Autoironia è ridere di se stessi. Ironia ridere degli altri. Fin qui direi che non ci piove.
Purtroppo il confine fra l'ironia e la presa in giro è vago e impalpabile come la grammatica di un quattordicenne, e secondo Seavessi la presa in giro è una roba da maneggiare con molta attenzione.

Esempio banale: Seavessi è dispostissima è essere perculata da Ziabella perché non sa parcheggiare bene, perché la presa in giro è affettuosa e nel caso può rispondere a tono. La stessa presa in giro una volta è arrivata dal capo di Seavessi, che ha potuto solo abbozzare un sorrisetto, non esistendo un rapporto tale da consentirle di rispondere allo scherzo. Mooolto meno piacevole.

La presa in giro è divertente, se no non lo farebbe nessuno; spesso però è divertente solo per chi la fa e non per chi la subisce. Alle medie Seavessi aveva al collo una specie di bersaglio: era grassa, timida, con ottimi voti e interessi da vecchia zitella. Indubbiamente in molti si sono fatti grasse risate sulla cosa, ma Seavessi non si è precisamente divertita.

Torniamo quindi un momento ai punti del famoso decalogo, tanto per discutere di qualcosa di comune. Alcuni fanno indubbiamente ridere, e parlano di cose per cui Seavessi si è spesso fatta ridere da sola.

Però.

Una cosa è ridere delle proprie difficoltà, molto diverso sentire gli altri che ne ridono. Perché di difficoltà si tratta. E per usare un abusatissimo luogo comune, da fuori non si vedono, chi non è mamma ecc ecc (Robin cara non ce l'ho con te, scusa se cito il tuo commento).

Chi non è mamma non ha provato il senso di impotenza e claustrofobia che ti prende quando il pargolo, che normalmente pare la reincarnazione di Gandhi, decide che il supermercato o il treno sono un ottimo posto per fare l'unico capriccio stellare di tutta la sua vita. Per quanto una possa fregarsene, in quel momento gli sguardi scocciati, compassionevoli delle madame che guardano con disapprovazione (e magari con la bocca piena di uva rubata al banco della frutta) pesano. Perché un capriccio è una cosa normale, che capita, e invece ti guardano come se fossi una via di mezzo fra Jack lo Squartatore e Ruby Rubacuori, perché un unenne attenta alle loro nobili orecchie.

O ancora, il lavoro. Seavessi per i prossimi due anni pagherà una tassa di circa 500 euro al mese, per poter conservare il proprio diritto al lavoro. Questa tassa si chiama asilo nido. E hai voglia a dire eh beh, potresti stare a casa finchè non vanno a scuola e poi riprendi. Eh già, col mercato del lavoro che c'è in Italia sarà facilerrimo riprendere dopo uno stop di anni. Seavessi PAGA per poter lavorare, e mica poco, e sentirsi prendere in giro perchè oltre a pagare deve fare i salti mortali per conciliare gli orari inconciliabili del lavoro e dell'asilo non la fa ridere più di quando la prendevano in giro per la ciccia.

Seavessi non mette in dubbio la legittimità della posizione di chi i bambini non li sopporta, solo la comprende poco. E' come dire non sopporto gli adolescenti o i vecchi.

Latest news, siamo stati tutti bambini, abbiamo avuto tutti la stupidera adolescenziale, tutti si spera saremo vecchi.

E con i nostri 80 anni sulla gobba dovremo guardare negli occhi il chirurgo quarantenne che fra poco deve sgurarci le arterie intasate, e che magari è lo stesso bambino che urlava al supermercato.

Quindi no, caro anonimo/a, non mi vien da ridere.

giovedì 15 marzo 2012

Primavera


In questo periodo a Seavessi i progetti scivolano un po' fra le dita; per quanto la stagione invogli, per quanto le braccia comincino ad abbronzarsi perdendo quel bel colorino verde muffa, Seavessi sta un po' al palo.

Non è necesariamente un male per una che vive di gioie e ansie a lungo termine. E' il regalo di Revoluciòn, il Presente. Non è forse il regalo di ogni rivoluzione?

Quando l'Infanta era piccolissima, Seavessi ne era, semplicemente, terrorizzata. Quell'incomprensibile abbozzo di ragazzina che non seguiva nessuno schema, che pareva incontrollabile, che era arrivata senza istruzioni e che Seavessi maneggiava con la serenità con cui avrebbe palleggiato una bomba a mano prodotta in appalto.

Revoluciòn fa meno paura.

Revoluciòn dorme da sempre nella sua cameretta, e se piange il mondo continua a girare. Revoluciòn si può guardare negli occhi senza sentirsi inadeguate.

Con Revoluciòn ci si può godere il momento, i piedini pacioccosi, le boccacce, i microvestiti.
Con Revoluciòn la sensazione prevalente è quella di essere, per usare una parola cara all'openspeis, una risorsa condivisa. Un po' come la stampante, dai. Una stampante un minimo autocosciente, che sa che se un utente si mette a stampare la discografia completa di Guccini è meglio stopparlo, se no finisce tutto l'inchiostro e non ce n'è per gli altri.

Una stampante che sa che deve non solo funzionare per tutti, ma anche fare un po' di manutenzione, salvaguardare se stessa dal delirio, e ogni tanto andare fuori servizio.
E guardare fuori.

(e bloggare pure un po', magari)



Anonimo (sì, continuiamo la saga), timido? Oh basta là, strana cosa la timidezza in un mondo di pseudonimi. Ma va bene, visto che la timidezza è una delle poche cose che prendo sul serio (avessi detto che eri ipersensibile partiva lo spernacchio, sapevilo). Anyway, take your time ;-) ma non sparire, gli anonimi con buone letture son merce rara!

mercoledì 14 marzo 2012

No panic.

Fortunatamente, Seavessi non possiede affatto lo spessore mentale necessario a farsi venire gli attacchi di panico.

Fortunatamente, perché già sopporta poco le spirali di pensieri diversamente belli che arrivano a grappoli verso le tre di notte, fissando il microonde che scalda il biberon (sì lo so non si dovrebbe, ma il latte viene caldo uguale quindi amen).

In quella luce ronzante, Seavessi vede aggrovigliarsi le incertezze sul lavoro, sul mutuo, sulle bimbe che devono crescere sane e buone e imparare a nuotare, su nonnabis, sulla congenita incapacità di Seavessi di gestire qualsivoglia rapporto umano live, sul ciclamino  agonizzante che oh cazzo mi son dimenticata di bagnarlo, di nuovo.
Quella di ieri è stata una nottata particolarmente brutta, a causa della neonata campagna di Seavessi "aboliamo il settimo pasto", così il groviglio di pensieri diversamente belli non ha avuto modo di sciogliersi sotto il piumone negli strani sogni in cui Seavessi cerca di telefonare ma non riesce a leggere i numeri della tastiera, o cerca di leggere una cartina stradale ma non sa di che città sia.  E Seavessi stamattina non riesce a uscirne, nonostante la bella giornata, nonostante il sole, nonostante sappia che non può avere il controllo su quasi nessuna delle cose per cui si preoccupa.

Io le abolirei, le tre di notte.

ah, appello alla Chi l'ha visto: chi è che ha messo quel bellissimo commento anonimo nel post su Bradbury? Parliamone, non puoi mica citare cronache marziane e poi sparire così! Delurkati, peppiacere!!!!


martedì 13 marzo 2012

Quiz.

_ oh, santo cielo.
_ richiudiamo?
_ no, ormai abbiamo aperto...
_ma hai visto che roba?
_sì, sì, ok, ormai abbiamo aperto. Dobbiamo andare avanti.
_ti passo le cose.
_asciuga qui, presto! Non vedo niente!

_Salvietta?
_Salvietta.

_e quello cos'è?
_sbrighiamoci che è un casino.
_sei tutto sporco.
_fatto. Meglio di così non riesco.
_richiudiamo?
_richiudiamo.


a) Derek e Meredith davanti a un'operazione a cranio aperto
b) il Dr Cox e JD in uno dei rari momenti seri di Scrubs
c) House e la Cuddy che amoreggiano in sala operatoria




d) MaritoNP e l'Infanta davanti a un cambio di pannolone particolarmente... problematico?

lunedì 12 marzo 2012

Caccapride list


Ebbene è giunto l'agognato cacca pride day, in cui verrete edotte sui lati mammeschi e oscuri di Seavessi; sottotitolo "sì, sono una piaga. Mbè?".

Dovendo dare una forma a tutto sto popo' di roba, ca va sans dire che ci sta un bell'elenco. Qualcuna aveva dubbi?

1- Le mamme, soprattutto le neo mamme (con infanti under 1) sono stanche. Lo riscrivo? Stanche. Se ci fossero dubbi, metto il maiuscolo: STANCHE. Se cercate conversazioni brillanti sugli sviluppi della ricerca subatomica, cercate altrove. Anche se è più probabile che voleste chiacchierare dell'Isola dei Famosi.

2- Può pure essere che vi scocciate a sentire una mamma con le occhiaie che vi racconta che il pargolo si sveglia ogni 42 minuti per le coliche (leggi:aria nella pancia. per chiarire: quando finalmente arriva la puzzetta si fa la ola e si accende un cero a Padre Pio). Pazienza. Sapeste quanto si scoccia la mamma in questione a vedere la vostra aria di sufficienza.

3- Può anche essere che i bambini piccoli rompano l'anima durante i viaggi in treno o aereo. Generalmente, però, i bambini giocano o fanno capricci e finita lì. Non parlano ossessivamente al cellulare. Non cercano di convertirti se vedono che leggi un quotidiano diverso dal loro. Non attaccano imperterriti  bottone sul governo mentre tu sgrunteggi cercando di leggere il libro che non vedi l'ora di continuare.

4- Le mamme a volte vanno in loop. Si attorcigliano su un problema e non riescono a uscirne. Di solito capita quando il resto del mondo non resiste al desiderio compulsivo di spiegare alle mamme come si allevano i figli. Del resto è arcinoto che i figli degli altri sono facilissimi da allevare.

5- La moda tout court. I cani. Il calcio qualora non si parli del Toro. Gli aifòn aipad e compagnia briscola. le automobili. Avete letto un breve elenco di argomenti che Seavessi trova interessanti come la vita segreta delle vongole. Epperò ascolta, sorridente ed educata. Non vede perché gli altri non dovrebbero fare lo stesso di fronte alla recensione della Recita di Natale.

6-  Non esiste niente di paragonabile all'Infanta che prepara il dolce di panna e acciughe e dice mamma sono brava come Gordon.

7- Non esiste niente di paragonabile a Revoluciòn che, probabilmente in modo involontario, per la prima volta fa il gesto di abbracciarti.

8- E' giusto e lecito che le due affermazioni du cui sopra possano viaggiare anche senza l'accompagnamento di espressioni quasi di scusa, come "alto contenuto glicemico" ecc.

9- Si può essere dolci senza essere sdolcinate, si può esprimere amore e meraviglia senza essere ingenue, si può essere mamme senza scusarsi.

10- la cacca di Revoluciòn è BELLISSIMA. A chi non ci crede verrà fornita adeguata documentazione visiva.

venerdì 9 marzo 2012

Ammmore mio, perché, perché?


Seavessi è cresciuta con una visione scarsamente romantica della vita.

Ragion per cui si è adattata senza fare troppe scene all'idea di essere l'eterna seconda rispetto al lavoro, se non nel cuore quantomeno nella gestione pratica di MaritoNP. Del resto, non era che la riconferma di quello che si sentiva ripetere da due decenni in casa, che il lavoro è importante e gli affetti, o meglio non tanto gli affetti quanto il dimostrarli pubblicamente o in modo vistoso, è un po' fuffa.

Le persone serie dimostrano amore lavorando per il bene futuro. ok.

Da qui le due considerazioni del post di oggi.

Uno.
MaritoNP, sai cos'è che fa male, in questo periodo? Sentirsi invisibile, e insonorizzata. 
Se dico che ho un problema mi sento dire sì sì vabbè piantala son solo ormoni. Se dico che sono triste sì sì ok è stanchezza passerà, se piango eh vabbè pat pat, piangi tre volte al giorno che vuoi che ti dica.
Sembra che tutto quello che dico o faccio sia trascurabile, e non posso darti torto se lo pensi, visto che la prima a considerarlo tale sono io.
Ragion per cui, MaritoNP, sallo.
Non pensavo neanche che mi avessi sentito quando stamattina ti ho detto se per sbaglio facevi in tempo a passare a comprarmi Repubblica, anzi no lascia stare che fai tardi mi arrangio io.
Così quando ho sentito aprirsi la porta (a parte pensare che fossero dei rapinatori particolarmente mattinieri) e ho visto te che mi portavi il giornale, facendo forse per la prima volta un microritardo in ufficio, sallo, MaritoNP, per me è molto di più di qualunque gioiello.

Due.
Lunedì sera a Milano c'è questo evento qui

L'ha visto ieri MaritoNP, l'ha fatto vedere a Seavessi che ovviamente non ha modo di andarci, e le ha detto caspita Seavessi, mancano Paolo Conte, Vasco e l'Ammmoretuo, poi c'è tutto il tuo mondo radunato in un quel teatro.
Poco fa Seavessi sfogliava il giornale di cui sopra, e nelle "parole piccole" legge che invece, porcaescort, certo che c'è anche l'Ammmoresuo!
Ora Seavessi spera vivamente che Paolo Conte sia in giro a cercar tartufi e Vasco se ne stia a casina sua a feisbuccare, se no si sente proprio come quando invitano tutta la classe al compleanno, tutta la classe tranne te.

Ma tornando al discorso di cui sopra.

Ammmmoremio, perché te ne vai in gironda come una gatta rossa e non avverti?  Perché devo leggere le parole piccole per sapere dove sei?

Nonostante il tuo indubbio fascino io non credo che tu abbia al seguito uno stuolo di groupies  sbavanti (sì ok, Mick Jagger ce le ha, ho capito), perché mi hai rubato il cuor con tutti quei congiuntivi e ora mi ignori?

Foreveriors,

Seavessi.

giovedì 8 marzo 2012

Troppe Coincidenze


Mah, sospira Seavessi, piemontesemente perplessa (i piemontesi sono quasi sempre perplessi; quando non lo sono è perché sono scettici) davanti a Sky tg 24.

Tipo un paio d'anni fa Seavessi ha messo nella wishlist di IBS (si può dire? Scusate, io ci provo: sì  IBS, vi sto facendo pubblicità, e nel caso ve lo stiate chiedendo non avrei difficoltà etiche di sorta ad accettare un buono acquisto da 500 euro in cambio dalla mia cortese citazione, grazie).

Scusate, dicevamo un paio d'anni fa ecc. Seavessi ha messo nella wishlist di IBS L'Agenda rossa di Paolo Borsellino, e lì se l'è dimenticato.

Tipo un mese fa, così senza motivo apparente, L'Agenda Rossa ha trovato modo di infilarsi di soppiatto in un ordine che riguardava principalmente ricettari di cupcakes (sì, guardo cupcakes war, mbè?).

Contrariamente a qualuneu sua abitudine, Seavessi, invece di lasciare l'Agenda lì a stagionare in attesa di un momento migliore (tipo quando riuscirà di nuovo a dormire almeno tre o quattro ore di fila), Seavessi s'è messa a leggere come una forsennata, tipo oddio ho l'esame domani e mi son dimenticata che c'era da studiare anche la monografia.

E, di nuovo contrariamente al solito, Seavessi s'è messa a impestare amici conoscenti familiari e blogamiche cercando di propinare l'Agenda a chiunque la stesse a sentire.
Per fortuna solitamente la stanno a sentire in pochi, perché Seavessi c'ha il complesso del "leggo solo robaccia pesante come la bagna cauda a colazione, il resto del mondo non vuole essere infastidito dalle mie recensioni entusiaste".

Comunque, libro finito boh, una settimana fa? More or less.

Stamattina Sky TG 24 apre con la riapertura dell'inchiesta su via D'Amelio.

MaritoNP _uh, pensa se parlano anche dell'agenda rossa!

GR delle 13.00 di RTL 102.5, bla bla bla nuovi scenari sulla scomparsa dell'agenda rossa.

MaritoNP _Seavessi METTI via quel giallo della tizia che ammazza il marito.

Oh basta là. Ci sono più cose in cielo e in terra ecc, come ha detto uno che ne sapeva e che oggi avrebbe di certo avuto un blog.

Seavessi ha quella sensazione buffa (beh, visto l'argomento buffa è un parolone, ma per capirsi) di quando pensi a qualcuno che non vedi o senti da una vita e 10 minuti dopo quello ti telefona.

Seavessi si sente circondata dal paranormale, e medita di chiamare quelli della TAPS (sì, i Ghost Hunters di Sky), i suoi acchiappafantasmi preferiti che si vantano che come primo lavoro fanno gli idraulici "perché la gente non sa, tante volte sembra un fantasmae invece è solo un problema dello sciacquone".

Eniuei.

Il Caccapride: ma che bello tante partecipazioni! Mi piacerebbe che fosse una cosa non legata SOLO alla cacca (che per carità c'ha la sua bella importanza eh), ma in generale, fosse una rivendicazione tipo sì, a volte sono uno stereotipo ambulante e me ne vanto.  Per dire, Seavessi fa il punto croce e financo il decoupage (con risultati ambigui, ma vabbè), attività considerate coram populi una palla al piede. E alura? A Seavessi piacciono e se ne vanta.
Ora  provo a creare l'evento su fb, tanto per dare una svolta alla mia vita.

PS il titolo del post è il titolo del libro che sto leggendo adesso, ve lo dico tipo profezia dei Maya.

mercoledì 7 marzo 2012

Cacca pride. Ebbene sì.

Tanto perché si sappia a chi dare poi la colpa, nel post qui sotto alcune sciagurate, beneintenzionate ma nondimeno sciagurate, han fatto tanto di dire a Seavessi che ha avuto un'idea carina.

Ahiloro, Seavessi in questo momento s'aggrappa come una cozza a qualunque tipo di incoraggiamento, financo "eh beh sta pasta al sugo non fa del tutto schifo", figuriamoci se andate a dirle che ha avuto un'idea carina.

E facciamolo sto caccapride day. Tanto oh, mal che vada Seavessi si ritrova a farlo da sola, e va bene lo stesso, tipo Bridget Jones quando si presenta alla festa vestita da coniglietta.

Lunedì prossimo (un cacca day non può che essere di lunedì, no?) Seavessi si mette lì e scrive un post che dire mammesco è poco, sulla meravigliosità degli occhi sgranati di Revoluciòn e sull'Infanta che spara congiuntivi a mitraglietta, e magari perfino sulla cacca, uai not? 
(e magari, anche un po' sul fatto che Seavessi è mamma e ne è orgogliona, e non ha nessuna intenzione di scusarsi per questo, non più e mai più).

Senza vergogna e senza imbarazzo, e senza modestia soverchia.

Se qualcuna vuole aggregarsi, con un post o un commento o un pat pat, è benvenutissima, se no fa niente, sto post è una vita che mi scappa di scriverlo. Al massimo vi ho avvertite e non lo leggete.
(però se partecipate me lo dite qui sotto, così vado a leggervi?)

PS qualche anima pia suggerirà a Seavessi di creare l'evento su feis. E' un'ottimissima idea, ma Seavessi non è capace, sorry 'bout that. D'altra parte è così.



martedì 6 marzo 2012

Autoironia, ma anche no.


Poco tempo prima della nascita di Revoluciòn, un collegamico ha girato a Seavessi una mail, ritenendo di fare cosa gradita; trattavasi di una di quelle mail buffe, tipo 10 cose che una mamma NON deve fare se no rompe le balle.

Il collegamico titolava la mail "te la giro perché so che non ti manca l'autoironia".
La mail conteneva cose un po' già sentite, ma comunque abbastanza divertenti, tipo  non usare "eh sai la bambina" come scusa per un ritardo in ufficio (nel caso, si suggeriva di dare piuttosto la colpa a un malore del cane), di non  impestare i colleghi con i resoconti del colloquio con le maestre, non portare i bambini a fare lunghi viaggi in treno o aereo (si sa che tanto i pargoli usano le Passaporte) cose del genere insomma.

Fra le altre cose, c'era la che al resto del mondo non interessano i discorsi sulla cacca di tuo figlio.

Seavessi ci ripensava berso le quattro di stanotte mentre, appunto, lottava strenuamente contro la cacca di Revoluciòn. Chiunque abbia mai maneggiato un neonato sa benissimo che la cacca non se ne sta lì buona nel pannolone, se appena appena gliene dai la possibilità cerca di espandersi alle tue mani, ai vestiti, alle tende e se ci riesce anche al divano del vicino di casa.

Stanotte a Seavessi mancava del tutto l'autoironia.

Perché, si chiedeva Seavessi, le mamme sono obbligate all'autoironia se no sono delle piaghe? 

Pare che il resto del mondo consideri gli argomenti mammeschi come fra i più noiosi sul mercato. Bon, può essere. Seavessi peraltro non ricorda che in sala caffè al lavoro si parlasse solo del futuro del nucleare in Iran o della velocità dei neutrini del Cern.

Ricorda, Seavessi, dei gran discorsi sul doloroso ciclo della collega, sull'Inter, su chi è l'amante di chi, sul Novara, sull'ultimo modello di iPad, sul Milan. 
Seavessi ha assistito, inerme, a tremende disamine sulla lunghezza dello stivale di moda quest'inverno, pur considerando, Seavessi medesima, tutto l'apparato modaiolo una roba di una noia ai limiti del suicidio assistito.

Nessuna delle persone che faceva cotanti discorsi si sognava di essere autoironica e pensare "ohpoffare, vedi che sta brava donna di Seavessi mi guarda col salvaschermo dei pesciolini negli occhi, e sta meditando di fare una confcall coi colleghi indiani solo per andarsene da qui".

Ah ma le mamme no. Le mamme se parlano di problemi da mamme rompono.
Seavessi non ci sta.

Le mamme rompono né più né meno degli altri.

E se una poveraccia, che magari non dorme decentemente da mesi, ha appena cambiato l'alimentazione del pupo ed è in ansia per la cacca, non deve per forza sentirsi un'idiota menomata se ne parla.

Seavessi vuole un cacca-pride day, perché ci sta ricascando contutte le scarpe (visto l'argomento), perché la Seavessi-famiglia e dintorni, in particolare i dintorni che solitamente facevano da sfogo a Seavessi, purtroppo in questo momento hanno i loro bei cazzi e mazzi altre priorità da gestire. E Seavessi, come facciamo in tante, sorride e dice che va tutto bene, e poi nient'altro perché deve tornare dalla pupa che urla.
Perché si sa, gli argomenti da mamme sono noiosi per il resto del mondo.



PS Revoluciòn in realtà è una brava bimba, solo si sveglia ogni tre ore. Che andrebbe anche bene, non fosse che Seavessi non riesce a riaddormentarsi e sta lì con gli occhioni sgranati a rimuginare. Poi di giorno muore di sonno e si riempie di caffè, per cui di notte non riesce a dormire ecc. Qualcuna ha un'idea di un rimedio (pillola, droga, voodoo) che permetta a Seavessi di dormire decentemente la notte senza essere totalmente rincretinita di giorno (o, a scelta, di essere sveglia di giorno senza poi rimuginare la notte)?

PS2 per completezza, ho ritrovato la mail in questione e ve la copio. Ovviamente il problema non è solo la cacca :-)

10 passi falsi in società da evitare più dei pidocchi 
Ovvero: tutto quello che pensavate di poter dire, fare (o baciare) in quanto madri, il più delle volte, spiace: non si fa! 

1) Non si parla di cacca in pubblico. Mai. Neanche se «è bellissima». Perché la cacca non è mai bellissima, innanzitutto. E poi puzza. Sempre. A voi sembra di no, ma sono gli ormoni. Cioè: sostanze prodotte in natura col dichiarato scopo di consentire a una donna normale di occuparsi di una bestiolina isterica abbastanza a lungo da garantire la sopravvivenza di entrambe. 

2) Non si parla al plurale. Voi non avete «fatto proprio un bel ruttino», voglio sperare. Voi non avete «mangiato tutta la pappona, gnam». Ma soprattutto: voi non avete (e non avrete mai, mi auguro) «il culetto tutto rosso», «le colichette», «i dentini che inossano». (Figuriamoci «fatto tanta cacca» - bellissima o no). 

3) Non si abusa - almeno professionalmente - del «sailabambina» (ovvero della giustificazione definitiva: Hai consegnato la relazione? «No, sailabambina: è stata male»; Ne parliamo domani in riunione? «No, sailabambina: ha la recita di Natale»). Se la bambina è veramente cagionevole, o molto mondana, inventatevi un cane. E un veterinario sempre in ritardo. 

4) Non ci si offende mortalmente se l'invito a quel matrimonio non è stato esteso ai bambini. Ai matrimoni comanda la sposa, e una sarà pure in diritto di organizzare un ricevimento formale di sera - o una sessione di bungee jumping nuziale - senza doversi preoccupare dell'animazione under 3. Certo: il vostro matrimonio era di giorno, col menu bimbo e due pagliacci prezzolati. Ma voi avevate un figlio, appunto. 

5) A proposito di ricorrenze: Non si usano le foto di un neonato vestito da Babbo Natale (scattate a luglio, peraltro, per venire incontro alle tempistiche di stampa) per augurare urbi et orbi «Buone Feste». È consentita una tiratura limitata per nonni e zie, previa promessa di far sparire ogni prova entro il tredicesimo compleanno dell'accaldato mini-modello. 

6) Non si fa salire su un treno - o peggio: un aereo - il minore senza aver provveduto a organizzare forme varie di intrattenimento (quieto) per una durata almeno doppia - ma meglio tripla - del tempo di percorrenza. Nel malaugurato caso in cui neanche tutta la gadgeteria ufficiale Disney dovesse bastare a placare l'improvvida crisi di nervi, non si risponde scocciate ai compagni di viaggio esasperati. «È solo un bambino» non è certo un motivo sufficiente a perforare i timpani di 200 disgraziati intrappolati 13000 metri sopra il livello del mare. 
7) Non si assume che qualunque superficie piana, ovunque disposta, possa efficacemente essere adibita a fasciatoio (a meno che tale superficie non si trovi a casa di vostra madre, nel qual caso: sentitevi libere). Il fatto che siate state invitate a portare il piccoletto con voi vuol dire che i vostri amici (beati loro) vi considerano ancora dotate di qualche traccia di senno, non che hanno deciso di immolare il divano di pelle nuovo alla causa della «cacca bellissima». 
 Non si fermano donne incinte per strada, non si attacca bottone in fila al supermercato con la scusa della pancia, non si elargiscono consigli non richiesti per la rapida cicatrizzazione dell'episiotomia sotto il casco del parrucchiere. Il fatto che vi accumuni un'esperienza importante come la gravidanza non vi rende tutte parte di un club di confidenze intime. Come dice una mia amica saggia: partoriscono pure i gatti. 
9) Non si dà per scontato che la propria configurazione familiare sia quella standard. Pertanto, non si dice «prima chiediamolo alla tua mamma» al bimbo che vuole un altro dolcetto al buffet di compleanno. Non si rassicura la piccola caduta di bicicletta con «adesso andiamo dal tuo papà». E mai - mai, mai, mai - ci si lascia scappare qualsivoglia commento su qualsivoglia somiglianza tra qualsivoglia adulto e un bambino del quale non si conosca l'albero genealogico con assoluta - assoluta - certezza . 
10) Non si pensa di essere - al mondo in splendida solitudine - perfettamente in grado di fare tutto: che ci vuole. Se avete una tata affidabile, nonni scattanti, una splendida carriera, bambini geniali oltre che educatissimi, un marito devoto e neanche una smagliatura, non è che siete più brave delle altre. O siete Angelina Jolie, o siete solo più brave a raccontarvela.

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