lunedì 31 gennaio 2011

E adesso cosa facciamo?

Seavessi è malmostosa.

É  stata una pessima mamma per tutto il WE (detto senza traccia di ironia); il problema è presto detto. 
Seavessi è considerata, all’interno della famiglia, come un’inenarrabile stracciaball noiosa. Peraltro anche a ragione, quanto sopra non è per obbligare chi legge a dire _ma nooooooooooo sei tanto carina è simpaticaaaaaaaa

No, Seavessi in effetti non è una persona particolarmente brillante, sempre impegnata in mille interessanti attività.

Seavessi è solita perdersi in contemplazione di film che non piacciono a nessun altro – negli annali della famiglia è rimasto il suo ostinato tentativo di fare guardare a tutti Rosencrantz and Guildenstern are dead, improbabile (ma bellissimo) mappone su due oscuri personaggi secondari dell’Amleto.

Seavessi considera perfettamente riuscito e divertente un pomeriggio passato a leggere o a preparare una torta.

Il pro è che da questo punto di vista Seavessi è la persona meno problematica del mondo, dove la metti sta ed è contenta, non è il tipo che al cinema protesta perché voleva andare al cinese e al cinese rompe perché prefariva l’apericena.

Il contro è che Seavessi non ha affatto lo spirito dell’animatrice, e se qualcuno le chiede di organizzare una serata va in crisi mistica a parla con le fate, angosciata dall’idea di dover trovare qualcosa che piaccia a tutti – e angosciata anche dall’eventuale presenza di persone che rompono perché preferivano andare al cinese.

Da un po’ di tempo l’Infanta ha preso l’abitudine di guardare Seavessi con gli occhioni sgranati, e dire _e adesso cosa facciamo? E  Seavessi va  nel panico.

Seavessi cerca di ingegnarsi, ma è inverno, nevica, MaritoNP è al lavoro, c’è anche un limite al numero di Velmi di didò che si possono fare senza cominciare a vedere gli elefanti viola che ballano in soggiorno.



Seavessi è al punto in cui il venerdì sera è striscia di stanchezza, e allo stesso tempo ha il terrore del lunghissimo WE che le si stende davanti, e perfino cercare attività da proporre all’Infanta è diventato un peso.

Senza voler fare nessun tipo di paragone – che sarebbe assolutamente fuori luogo – Adriano Sofri ha detto_i decenni volano, sono certi pomeriggi che non passano mai.

Seavessi vede con ansia avvicinarsi il momento in cui anche l’Infanta penserà di avere una mamma noiosa.

Ma quando arriva la primavera?

venerdì 28 gennaio 2011

Pictures of you

Seavessi –casa, cucina, interno sera.

La cucina è calma e silenziosa, si sentono solo gli U2 che arrivano ovattati dallo stereo del soggiorno.
L’infanta seduta a tavola disegna coi pastelli a cera, ogni tanto dice _guàlda mamma, il Velme(o la casetta, o NonnoG)!!! E Seavessi risponde _amore mio sei bravissima, è un disegno meraviglioso!
Nel frattempo Seavessi finisce di preparare il tavolo, mentre il minestrone sobbolle (sobbollisce? Insomma fa plop plop) sul fornello, e la torta torteggia in forno.

Si sente profumo di vaniglia, fra poco MaritoNP telefonerà per dire che sta arrivando.

Tutto è straordinariamente calmo e perfetto, una bolla di calma in un tempo che corre e si agita.



Seavessi si siede a tavola anche lei e guarda la sua piccola saggia donna, che a sua volta alza lo sguardo e le sorride.

Santo Cielo, com’è cresciuta. Che donnina sta diventando.

Seavessi si sente riempire il cuore di orgoglio e tenerezza, nonostante i suoi metodi educativi random l’Infanta sta crescendo brava e bella, come un rododendro fiorito in un prato di montagna.

Seavessi _amore mio, come è andata oggi all’asilo? Cos’hai fatto di bello?

Infanta (seria e compunta) _ho giocato con M, C e F.

M è una bimba minuta ed elegante, poco più grande dell’Infanta, con occhi grandi e scuri e movenze delicate.

C. è una piccola fashion victim, tutta ricci biondi, occhi azzurri e stivaletti intonati. Sembra uscita da un telefilm Disney.

F. è un cinquenne alto e serio, con un sorriso splendido e bei capelli neri. Un Harry Potter in miniatura.

Seavessi per un momento se li immagina, che giocano alla famiglia o con le costruzioni, che colorano seduti vicini, le testoline serie una accanto all’altra, non lo sanno ma stanno costruendo un pezzettino, per quanto minuscolo, del loro futuro.

Seavessi  (quasi commossa) _è dimmi amore mio, a cosa avete giocato? Cosa avete fatto insieme?

Infanta (orgogliosa, sgranando due occhi grigi senza fine) _la gàla di lùtti!

giovedì 27 gennaio 2011

You say you want a revolution (Don't you know it's gonna be all right?)

Ok, scopriamo un po’ di altarini, imbianchiamo un po’ di sepolcri, facciamoci un po’ di fattacci di Seavessi. Non vedevate l’ora neh? So che c’è gente che non ci dorme da mesi, sta lì guarda le ragnatele negli angolini del soffitto e pensa _oooh ma chissà com’è Seavessi in realtà? Sarà davvero la donna meravigliosa superlativa e brillante come un bicchiere uscito dalla lavastoviglie che sembra?

No, su respirate. Smettete di ridere che fate brutta figura col collega. Su, datevi un contegno.

Bicchiere d’acqua?

Dicevamo, tra i suoi innumerevoli  (nel senso che non è proprio il caso di contarli, sopravvoliamo, dai) pregi ha un minuscolissimo difetto, insomma, una robetta infima, praticamente invisibile.

Seavessi ha un cicinìn, ma proprio un’ombra, di mania del controllo. Ma poca eh!

In fondo in molti in questi giorni stanno cercando di capire che tempo farà ad agosto in provincia di Savona per organizzare le valigie delle ferie.

E nemmeno è così strano preparare tutte le sere due set completi di Infanta-vestiti, uno per la pioggia e uno per il sole.

E Seavessi non è mica l’unica che va in crisi mistica e rompe le pall infastidisce tutta la famiglia se nel bagno azzurro ci sono gli asciugamani gialli.

Vero?
Non è mica l’unica no?
E’ un difettuccio trascurabile, non trovate?

E poi in fondo non è colpa di Seavessi, ma dell’Orrida Vocina. Ce l’avete anche voi la vocina?
L’Orrida Vocina di Seavessi parla in modo subdolo e sibilante, e Seavessi se la immagina così



(ok, l’inconscio di Seavessi è un Luna Park con gli acrobati e le scimmie urlatrici, e il Signore degli Analisti aiuti lo sventurato che dovesse mai metterci mano)

L’Orrida Vocina è quella che vive nello spazio siderale fra le orecchie di Seavessi, e le dice cose del tipo
 _ssssssssssssbrigati a pulire casssssssssssa, che domani viene il tecnico a controllare la caldaia vuoi mica fargli trovare ssssporco... cosssssssssssssa penssssserà...
oppure
_hai chiuso il gassssssssssssss? Hai controllato sssssssolo 2 volte..... sssei ssssssicura che l’ultima volta non hai aperto e richiusssso per controllare? Avrai richiussssso bene? Sssssssssicura?????

Ma ieri sera, finalmente, Seavessi è riuscita a ssssconfiggere l’Orrida Vocina.

Seavessi casa, cucina, interno sera

MaritoNP _cos’è che stai trafficando lì?

Seavessi _eh tiro fuori l’asse da stiro... che c'è una pigna di roba da stirare alta come l’Infanta....

Marito NP _ lascia stare, faccio io, c’hai due occhiaie che fan provincia.

Seavessi _ ma no dai, sei arrivato a casa adesso da lavorare...

MaritoNP _ no davvero, vai di là a guardare Hell’s Kitchen, faccio io.

Seavessi trasloca sul divano

Vocina _vergogna vergogna.... che razza di moglie sssssei... maritoNP è arrivato a casa alle otto di sssera e ancora lo fai ssstirare...

Seavessi (colpevole)_ eh beh ma l’ha detto lui...

Vocina _e poi non è capace a sssstirare bene..... ssstirerà male il grembiulino dell’Infanta..... chissssssssà cossssa penseranno le altre mamme.... che figura..... sssssu sssssu vai a ssstirare tu.... non ti sei meritata Gordon Ramsey... vai a sssstirare...

Seavessi (ribellandosi gloriosamente dopo una vita di sottomissione alla Vocina) _ No! Non ci vado! Anche io ho lavorato tutto il giorno, sono stanca, pazienza se il grembiulino c’ha le pieghe, io adesso sto qui e guardo questo imbecilli che bruciano i pettini di mare! Non so cosa caspiterina sono i pettini di mare, ma adesso sto qui e lo scopro. Sparisci Vocina!

Vocina _ssssicura.... sei una pessssssima mogl....

Seavessi _basta! Ho detto sparisci! Via! RAUS!

E  Hell’s Kitchen fu.


E sorpresa!
Il mondo gira ancora, non piovono ranocchie fucsia e MaritoNP non è fuggito con la centralinista bionda.
Son scoperte.

mercoledì 26 gennaio 2011

Il Diritto al Sorriso (d’altra parte è così)

Siccome oggi è mercoledì Seavessi sente imperioso il dovere di lanciarsi nel consueto sproloquio sui  Diritti delle Mamme.
Il diritto di oggi è il diritto al sorriso, ovvero l’arte di dire _d’altra parte è così. Come quasi sempre è un titolo confuso e infelice, quindi vediamo di esplicare i Seavessi–pensieri.

Siamo bombardate di messaggi, soprattutto da parte di noi stesse, che ci ripetono quanto sia importante essere mamme serene e sorridenti, onde ridurre il rischio che la prole da grande voglia fare la velina/il tronista.

C’è da dire che non è nemmeno un’idea insensata, l’equazione mamma contenta = figli contenti, è qualcosa che può funzionare; al fine di questa discussione prendiamola per buona.

Il problema è che la maggior parte delle mamme* che Seavessi  (Seavessi inclusa, of course) conosce hanno una vita ben incasinata, chi lavora troppo, chi non trova il lavoro giusto, chi si barcamena con le famiglie allargate, chi vive di fianco alla suocera, chi vive nel terrore della pediatra. Insomma, tutte quante abbiamo vite piene, ognuna complicata a suo modo, nessuna sta sulla nuvoletta rosa profumata di vaniglia su cui ci vorrebbero le già citate riviste Faiunfigliotechepoilofaccioanchio.

Quindi si ottimizza, bisogna sorridere ed essere felici delle molte piccole e grandi meraviglie che troviamo lungo le nostre giornate; seguono alcuni Seavessi esempi:

  • l’Infanta che proferisce perle di saggezza,
  • il primo caffè del mattino (ok, anche il secondo e il terzo non sono male),
  • una frase gentile del marito,
  • quando sei in coda al super con 6 carrelli strapieni davanti e improvvisamente aprono la cassa di fianco e passo per prima
  • la pediatra che dice ok tutto bene ci vediamo ad aprile
  • aprire la mail e trovare un’amica lontana che dice Buongiorno
  • leggere un bel libro
  • accendere la radio e sentire i REM


E fin qui la parte “diritto al sorriso”; sorridiamo ragazze, sorridiamo perché i sorrisi cambiano il mondo, o almeno la giornata.


Ahimè però a volte sembra che sorridere e avere l’aria felice sia una colpa da espiare seduta stante; Non ce l’avete anche voi il Conoscenteincontratopercaso  e il Collegadepresso?

Conoscenteincontratopercaso _eh ma come sei sorridente!

Seavessi _sì sono contenta, stamattina l’Infanta era contenta di andare all’asilo e poi c’è il sole!

Conoscenteincontratopercaso _eeeeeeeeeh beata te che sei contenta di ste cose.... pensa che ci sono i bambini in Africa che muoiono di fame, la vivisezione sui cuccioli di beagle, l’influenza A che gira, le escort che escortano, i Maya che prevedono?

Oppure

Collegadepresso _è passata la tosse all’Infanta?
Seavessi _Sì grazie
Collegadepresso _eeeeeeeeeeeeh sai quante ne farà ancora prima che finisca la stagione? Poi le tossi dei bambini vanno subito in bronchite, la bronchite è un attimo che diventa polmonite...

Ed è qui che la mamma, non potendo passare il suo tempo a sfanc rispondere per le rime, deve fare training autogeno, sorridere, e dire _d’altra parte è così, per poi allontanarsi il più velocemente possibile, depennando nel frattempo Conoscenteincontratopercaso e Collegadepresso dalla lista di persona da salutare.





*ovviamente parliamo delle mamme secondo Seavessi, cioè mamme + moms to be + nonne + zie + figlie + sorelle ;-)

martedì 25 gennaio 2011

Solitudine

Oggi Seavessi voleva scrivere un brillantissimo post che avrebbe chiarito una volta per sempre i misteri della mammitudine, con incluso un link al manuale della Perfetta Mamma Degenere (edizioni Balocchi&Profumi, naturalmente) ovviamente  scritto e diretto da Seavessi in persona.
Ecco, Seavessi ce l’aveva proprio lì sulla punta della (lingua? Penna? Tastiera?) ecco insomma stava per cominciare questa Enciclopedia Completa e Definitiva della Genitrice, quando si è accorta di avere i piedi gelati.

Seavessi _oh Collega, ma non fa freddino oggi?

Collega _ eh sì, poffarbacco perdindirindina accidempoli, la caldaia non è partita.

Fuori ci sono circa 2 gradi sotto zero, l’openspeis ha tirato fuori vecchie sciarpe che bivaccavano in fondo all’armadietto, sono spuntati vecchi pashmina di colori improbi dimenticati negli armadi, e chi come Seavessi non aveva particolari pretese fashion si è infilato il piumino e tanti saluti.
Ora Seavessi e i colleghi stanno battendo i denti in coro alle scrivanie, perché per somma disgrazia la macchinetta del caffè ha emesso un sibilo diabolico e sputazza solo bicchierini vuoti.



Quindi purtroppo a Seavessi è passata l’ispirazione, e ahimè toccherà aspettare  che le torni per poter leggere la Summa Theologica Mammesca. Resto del mondo, cerca di sopravvivere nel frattempo...



Qui seduta coi piedi gelati e di umore abbastanza tetro, Seavessi riflette sulla solitudine e sulle sue varie definizioni e sfaccettature.

Ieri sera NonnoG e NonnaG, da qui in poi SantiSubito, presi da un impeto di carità cristiana hanno invitato a cena la Seavessi-famiglia, che si è infilata le ciabattine ed è rotolata sul sentierino di pietra per una dozzina di metri in dirzioane casa-dei-nonni.

A cena erano dunque presenti i ranghi completi: NonnoG, NonnaG, ZiaBella, MaritoNP, Infanta e Seavessi e tutti insieme in attesa di mangiare si davano a varie attività: chi leggeva il giornale al rovescio , chi spiaccicava palline di didò, chi richiedeva bistecchine impanate,  chi giocava con l’aifòn di talaltro.

Seavessi _oh beh, visto che qui non serve aiuto io vado un attimo casa a vedere se la lavatrice ha finito, così stendo la roba.

Infanta (con occhi da nanetto di Biancaneve) _ma ci lasci qui tutti soli?

lunedì 24 gennaio 2011

Hello world!

Seavessi è tornata in ufficio, rantolante e sibilante, ma rassicurata dalla sostituta dell’adorato DottorS (momentaneamente a Santo Domingo a curare gli Infanti di colà) di essere _non troppo contagiosa;


i colleghi vicini di banco ringraziano e vanno di amuchina gel che è un piacere.

Collegasenzafigli _eeeeeeeeeeh va beh dai, stavi male ma pensa che bello, hai fatto la mamma a tempo pieno tutta la settimana... sei stata con la tua cucciola... chissà come te la sei goduta!!!

Ora.

Già a Seavessi vengono le verruche sul naso a sentire dire _mamma a tempo pieno. Eccheè, sono part time normalmente? Una mamma a mezzo servizio? Mom-sharing? ‘na roba di seconda scelta da spender poco?

Non bastasse, il termine cucciola per Seavessi è una di quelle parole tipo _attimino o _implementare, ne abbiamo tutti qualcuna di queste parole, che fanno l’effetto del gesso spezzato sulla lavagna e fanno partire l’istinto di uccidere in modo lento e doloroso chi le pronunci.

Last but not least, definiamo il concetto di godersela.

Seavessi ripensa a se stessa tossente scatarrante e febbricitante, che passa la giornata inseguendo un’Infanta ormai guarita ma isterica causa bentelan + antibiotico + reclusione forzata che fuori siamo sotto zero.
Ci aggiunge la visione forzata di Sclèc 1 2 3 e financo 4, per un numero imprecisato di ore al giorno.
Shakera il tutto con una manciata di MaritoNP nervoso che povero, la sera non dorme, e un pizzico di Collega che chiama chiedendo cose improbabili a cui Seavessi ha già risposto quelle 18 o 20 volte.
Nonostante gli sforzi di Seavessi, il risultato non rientra nemmeno in un concetto molto molto ampliato di “godersela”.
Non è quindi del tutto incomprensibile che Seavessi abbia ringhiato alla collegasenzafigli, giusto?

Passiamo alle cose serie.

L’Infanta sabato è caduta sulle ginocchia e si è fatta una grave ferita, visibile con un microscopio di media potenza.

Infanta (indicando un ginocchio)_buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh mammaaaaaa ho la bibi!!!!!!

Seavessi _oh amore fammi vedere... ma no non è niente cara...

Infanta (scoprendo l’altro ginocchio) _nooooooooooo mamma io ho la bibi mi fa maleeeee!!!!

Seavessi  (Mary Poppins mode – ON)_ ma no amore dai... facciamo così, ora cantiamo così spaventiamo la bibi, le bibi hanno paura delle canzoni sai?

Infanta (con lacrimuccia) _sì mamma canti la canzone!!!

Seavessi (presa alla sprovvista) _ehm... oddio.... boh... oh accidenti non mi viene in mente niente... ehm... MARE PROFUMO DI MARE, CON L’AMORE IO VOGLIO GIOCAREEEEEEEEEEEE (ndr non è inquietante sapere che alcuni degli scarsi neuroni disponibili di Seavessi sono occupati dall’utilissima sigla di Love Boat?)

Infanta _ più folte mamma!!!

Seavessi  (a squarciagola)_ E' COLPA DEL MARE DEL CIELO E DEL MARE, IO NON CI CREDEVO MA POSSO SOGNAREEEEEEE, FORSE E' SOLO DAL MOMENTOOOOOOO

CHE CREDO AL SENTIMENTOOOOOOOOOOOOOOOO...


Infanta _pòvela bibi........



mercoledì 19 gennaio 2011

Diritti

Seavessi non è stata inghiottita dall'antimateria, né è implosa nella propria scempiaggine. Ma sono accadute diverse cose contemporaneamente:
l'Infanta ha deciso di usufruire del proprio diritto ad attaccare alla mamma la bronchite
il portatile di casa ha deciso di usufruire del proprio diritto a rendere l'anima al Signore del Silicio
Infine, Seavessi ha deciso di usufruire del proprio diritto di elemosinare 10 miti di connessione da ZiaBella.

Seavessi torna (spera) lunedì, e nel frattempo bacia tutte.

Anzi no, che c'ha la bronchite.

venerdì 14 gennaio 2011

Addirittura

... che poi pure una sprovveduta come Seavessi, che non ha uno straccio di piano educativo a lungo termine, ci prova lo stesso a tenere una linea, sia pure oscillante fra lo spiegoaoltranza e il quicomandoio.

...che poi anche Seavessi si nasconde in bagno per leggere le oscene Riviste Fainfigliotechepoilofaccioanchio, ricavandone consigli improbabili e sensi di colpa a cui da sola non era arrivata a pensare.

...che poi in fondo basta il buon senso aka sale in zucca, non è che ogni volta bisogna fare una seduta spiritica e evocare Marcello Bernardi per sapere che non è una buona idea educare a urlacci.

Ma ci sono giorni in cui le avverse circostanze, la luna in trigono con Urano, il sonno arretrato e il marito brontolone si scontrano tutti insieme e vien fuori uno Psycho party che metà basta.

Seavessi-casa, mattino, interno giorno

Seavessi si è svegliata in ritardo e ora sta cercando in contemporanea di truccarsi, vestire l’Infanta, rifare i letti, dare una passata al bagno e nel frattempo inseguire MaritoNP ricordandogli una per una (sia mai che ci facciamo una lista) le cose che deve comprare oggi che va a fare la spesa – quest’ultima parte è completamente inutile, non c’è caso che un individuo con dotazione cromosomica XY riesca a comprare la farina autolievitante per pizza e focaccia no quella per i dolci eh! Oppure l’ammorbidente in granellini azzurro o se non c’è quello bianco anzi no forse è più giallino comunque no quello rosa che mi fa schifo.

Seavessi _Infanta vieni qui che ti metto la felpa che t’ho già chiamata due volte non farti chiamare la terza! INFANTA!

Infanta  (dalla cucina)_mammaaaaaaa il Velme ha mangiato tutti i Pandittelle!

Seavessi _MARITONP!!! Marito NP  brutto (qui si spera che l’Infanta non abbia sentito) hai finito i Pandistelle! Ma si può! Lo sai che al mattino servono i Pandistelle!!! INFANTA VIENI QUI CHE TI METTO LA FELPA!

Infanta (dalla cucina)_noooooooo non è ttato papà! E’ ttato il Velme! BUAAAAAAAAAH mamma è ttato il VELME!


MaritoNP (perplesso) _quali Pandistelle? (NDR cosa si risponde a una domanda del genere? Quanti tipi di pandistelle tenete voi in casa?)

Seavessi (alzando la voce e con l’occhio che comincia a lampeggiare, piomba in cucina brandendo la felpa) _Infanta non mi interessa niente chi è stato! Vieni qui che siamo in ritardo e MaritoNP cerca i buoni pasto che non li trovo! E’ tardi! E’tardissimo non è possibile se non mi sveglio io non si sveglia nessuno!!!

Infanta (correndo intorno al tavolo) _mamma non voglio la felpa viola voglio quella losa! NO! NON VOGLIO!

Seavessi (psycho mode - ON) _ AAAAAAAAAAAAARGHHHHHH! INFANTA! MARITONP!!
 BASTAAAAAAAAAAAAA NON NE POSSO PIU’ INFANTA ADESSO BASTA METTITI LA FELPA E STAI ZITTA TE E IL VELME E I PANDISTELLE MARITONP IO NON CE LA FACCIO AL MATTINO MI DEVI AIUTARE! INFANTA NON MI INTERESSA CHE LA FELPA E’ VIOLA ORA TE LA METTI CHE IO MICA POSSO CORRERE DIETRO A TUTTI METTITI STA FELPA SE NO DICO ALLA NONNA CHE NON TI DIA L’UOVOKINDEL E NON TI SALUTO DALLA FINESTRA DELL’ASILO E DOMENICA NON ANDIAMO IN PISCINA E DOMANI TI ARRANGI A VESTIRTI IO NON TI AIUTO PIU’ TE E TUO PAPA’ E LA FELPA VIOLA IO PRENDO IL PRIMO LOW COST PER CUBA E NON MI VEDETE PIU’! AAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGHHHHHHHHHHHH!




Infanta (calmissima, con aria interessata e leggermente divertita) _Addilittùla?

giovedì 13 gennaio 2011

Breve storia del complimento attraverso i secoli

1993

Seavessi si infila in un’epica discussione con la prof di filosofia a proposito di un’oscuro filosofo del ‘600, di cui in effetti importa pochino a entrambe, ma non si sopportano e ogni scusa è buona. Seavessi non sa neanche come ma sostiene la sua tesi e mette a segno anche due o tre idee ben piazzate, ovviamente alla lunga non reggerebbe il confronto ma suona la campanella.
Il suo compagno preferito si gira e le dice _oh Seavessi, sei una grande, sembrava che stessi parlando della Coppa Uefa!
A Seavessi, vagamente consapevole di aver appena sostenuto la prima discussione adulta della sua vita, sembra il complimento più bello del mondo.

1997

Febbraio, prima sessione di esami. Seavessi ha seguito tre corsi e ha già dato due esami in una settimana, si siede di fronte al docente per dare il terzo.
Il docente sfoglia il libretto e dice _Signorina, tre esami in un colpo solo! Bel fegato!
Seavessi si sente orgogliona perché sì, ci è andato un  bel fegato. Seavessi omette di precisare al docente che, in effetti, non aveva affatto capito che non era obbligatorio dare gli esami subito dopo la fine del corso.

2005

Seavessi e un collega commerciale sono alle prese con un immenso casino burocratico da risolvere, la trattativa, grossa, rischia di slittare. Con un colpo di reni mentale Seavessi si illumina, e riesce a trovare un inghippo che elude sia i problemi legali che la machiavellica burocrazia interna della Supermultinazionale.
Il collega esclama _caspita Seavessi! Mai visto nessuno rivoltare la frittata così!
Seavessi  dall’alto dela sua sovrana incompetenza contabile si sente come se avesse scalato l’Everest con un tacco 12.

2011

L’Infanta ha la tosse, ahimè l’unica cosa che gliela fa passare è l’orrida suppostina di Sobrepin. Incurante delle comprensibili rimostranze filiali, in una sola, fluida mossa, Seavessi branca l’Infanta, la piazza sul lettone, la sveste, compie il suo bieco dovere materno e dice _ecco amore mio, tutto fatto!
 Il tutto in meno di 8 secondi.
Marito NP, che ha assistito alla scena, esclama ammirato _Seavessi, sei il Billy the Kid delle supposte!!! 


mercoledì 12 gennaio 2011

Il diritto alla messa in piega, ma anche no

Buon mercoledì a tutte voi che non avete di meglio da fare che venire qui a leggere come e perché secondo Seavessi le mamme hanno diritto alla messa in piega ma anche no.

Caffè?

Bicerin?

Sì il bicerin sì, dai. Prego, dopo di voi.


Dicevamo.

Il diritto alla messa in piega, ma anche no

Le mamme hanno diritto ad uscire dal loop di schizofrenia in cui le Riviste Faiunfigliotechepoilofaccioanchio (notoriamente divulgatrici di fuffa tipo pilates per under 1) e la Vox Populi  (notoriamente divuolgatrice di minch  sciocchezze tout court) cercano di gettarle.

Dicono le Riviste Faiunfiglioecc. e la Vox Populi:
Aaaaaaaaaaaaah bada bene, non è che adesso che hai partorito da ben 12 giorni ti puoi lasciare andare neh! Sussù, che è quel tutone? Che son quelle occhiaie? Come sarebbe dormi due ore al giorno e neanche continuative? Fila a truccarti, infilati un jeansino attillato, che sei pur sempre una donna! Sei stanca? Ma va là (vedi diritto ad essere stanche), che se ti scazzuoli di crema antirughe passa tutto! Il bimbo urla? E te credo che urla, va che capelli c’hai! Sussù, smolla il nano urlante alla nonna e riprenditi i tuoi spazi, ritrova la donnasecsi che è in te, vai alla conquista del mondo, o almeno fatti una messa in piega.
(Sottinteso: o se no poi non lamentarti che il marito fa gli occhi a cuore alla cassiera della Coop).

Orbene, la mamma implora ferie, coopta nonne, si alza un’ora prima per preparare la cena alle 6 di mattina, e riesce ad andare dal parrucchiere, che la saluta con un allegro _ooooh cara, ma sei proprio un disastro!!!(tradotto: gioia mia con meno di 70 euri non te la cavi)

Nel mentre che è lì seduta davanti allo specchio con l’asciugamano in testa – non c’è  come gli specchi del parrucchiere per mettere in risalto l’occhiaia color particuliere – la mamma si sente brava e orgogliona.

Ma ahimè, le Riviste Faiunfiglioecc. e la Vox Populi son lì in agguato per mano delle due carampane che stanno sotto i caschi, Gina e Pina.

Gina _ah sapessi, mia nuora mi dà dei dispiaceri... è sempre in giro, altro che fare la mamma, sembra una di quelle che ballano nei cubi (Gina non ha chiarissimo il concetto, sta palesemente copiando le frasi da Uomini e Donne), tutta truccata col fards e il gross.

Pina _e mia cognata allora? Invece di stare a casa a fare una torta a quei poveri figli che mangian solo merendine, pensa che l’ho vista al Neilsbars (detto gongolando, tronfia del parolone anglofono)

Gina _dove? (non ha capito ma disapprova sulla fiducia)
Pina _eh sì... in quei posti dove fanno la FRENSIS MENICURS!!! Dove fan tutte le unghie lunghe e colorate!!!

Gina e Pina in coro _ooooooooooohchetempi (è chiaro che il Nail Bar è appena stato promosso a Luogo di Nequizia e Perdizione)
(Sottinteso: con delle mogli così ci credo che i mariti fan gli occhi dolci alla cassiera della Coop). 

La povera mamma con le sue occhiaie e il suo asciugamano in testa cerca di mandarle mentalmente a sperticare noci, lottando col senso di colpa autoinstallante che le hanno dato in dotazione col bambino.

Una mamma ha il diritto di farsi la piega, e le unghie, e il colore, se ne ha voglia e se la fa sentire meglio, perché nessuno come le mamme sa quanto può essere infinitamente terapeutico comprare un ombretto nuovo in una giornata grigia in cui il bimbo piange il capo sclera e il marito rompe.

Una mamma però, ha anche il diritto di girare col tutone la ricrescita e le zampe di gallina in bella vista, se quel giorno è giù, se quel giorno non ce la fa, se quel giorno è stanca, e più ancora se era uscita per andare dal parrucchiere ma lungo la strada è stata risucchiata da una libreria e i 70 euri se ne sono andati in album di Calvin & Hobbes e B.C., che tirano su di morale almeno quanto la piega e durano mooooooolto di più.

Con o senza ricrescita, le mamme (che ovviamente includono le moms-to-be, a scanso di equivoci) restano creature incredibili e affascinanti, devono solo ricordarselo – e questo non è un diritto ma un dovere.



martedì 11 gennaio 2011

Rumore

Tuptuptuptup  piedini nel buio, che arrivano clandestini verso il lettone

Sfrushsfrush STOMP _mammaaaaaaaa  tentativo di infilarsi il piumino da sola con ruzzolone finale

Squishsquashsquishsquash  lavaggio mani-faccia-denti DA SOLAAAAAAAAA

Pfft pffffft  passaggio del mocio in bagno dopo il tentativo di cui sopra

Tic tic clac frrrrrr _mamaaaa, just killed a maaaaaaaaaan Infanta Lascia stare lo stereo e molla subito I CD dei Queen! Sono I MIEI!!! Infanta!!!

Pronto???? Pronto??? Chi parla??? Infanta no,  metti giù il telefono per favore... oddio chi hai chiamato stavolta?

Straaaaappp  oh tesoro mio che disegno meraviglioso... adesso lo appendiamo... però cara magari la prossima volta chiedimi un foglio, non usare i cataloghi di papà...

... rumore di occhi chiusi.

... rumore di mamma che ti guarda dormire.


Nella testa di Seavessi, il rumore di Infanta che cresce ha questo suono





PS domani è mercoledì e Seavessi continua la sua bieca impresa dei diritti delle mamme. Se qualche anima pia volesse aggregarsi per farla sentire meno sola,  il tema è Il diritto alla messa in piega, ma anche no.

lunedì 10 gennaio 2011

Sunshine award

Seavessi come sempre ha i suoi tempi di reazione biblici, diciamo che è il tipo di persona a cui non si deve raccontare una barzelletta di venerdì perchè se no la domenica in chiesa ride.
E’ quindi col consueto ritardo cosmico che Seavessi è lieta di rilanciare il Sunshine Award (applausi).

Innanzitutto Seavessi ringrazia di cuore Nina, Folly, e WonderP. Seavessi vorrebbe avere parole migliori e più calde, ma ahimè ha un passato ( e un presente) di timidezza patologica, e le viene difficile dire quanto (tantissimo) apprezzi.
Ragazze, vi ho nel cuore.

Dunque, prima regola del Sunshine Award, non si parla del Sunshine Award.

Ah no, non era quella?

Speranze che l’award venga consegnato di persona da Brad Pitt? Nisba?

Oh.

Beh dicevamo :-)

Regole del Sunshine award:

1. Ringraziare coloro che ci hanno premiato
2. Scrivere un post per il premio
3. Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli
4. Inserire il link di ciascuno dei blog che abbiamo scelto
5. Dirlo ai premiati


Seavessi, onorata di cotanto onore, si pregia di passare l’award a

(ma solo 12???)
(ma proprio non posso ricambiare?)
(neanche se metto una foto di Brad Pitt in Fight club?)


(no, perché dite che ho problemi con le regole? Chi, io? Maiself? Muà???)
(ok, ok, la smetto, mettete via la mazza chiodata)


Moon, che ha appena cominciato il suo blog e assolutamente deve andare avanti

Micaela che è una donna meravigliosa, solare, piena di voglia di fare, e un sacco di altre cose che anche Seavessi vorrebbe essere

Finalmente, sensibile e indaffarata e simpaticissima

Dabo che non rimanderà, ma a me fa piacere premiarla e la premio lo stesso (consiglio a tutte di andarsi a leggere le sue ricette di Ada Boni)

Liz, che avrà un anno pieno di sole

Pink, una delle mie prime e più care blog amiche

Bis, che mi ha fatto scoprire le gioie dell’ Aquadoodle

Mammapapera, che meravigliosamente riesce a trovare tempo per tutto e tutti, e anche per pubblicarmi le ricette

Rocciajubba, per augurarle tutto quel che di bello desidera

Gnappetta che ha coniato il termine homo malatus

Piccolalory e le sue iniziative bellissime

Stima, un genio del blogging relax-mode


(eancheatuttelealtremieamicheanchesenonsipuòfanienteormail’hodettociccaciccacicca!!!!!)

Ah, e uno special award a due care amichestelle che per qualche misteriosa ragione non bloggano: Gì, Tina A., ailoviù.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...