martedì 30 novembre 2010

So no one told you life was gonna be this way

Restare in ufficio fino a tardi per la chiusura del trimestre, aspettando ordini che non si sa se arriveranno.
Sentire l'Infanta al telefono che chiede _pecché non zei qui mamma??? a chi do il bazìno???
Avere fame e gli occhi che bruciano.


Ci sono momenti in cui la telefonata che non ti aspettavi, con l'amica virtuale che ti scoccia tantissimo che sia solo virtuale e quindi hai deciso che non è virtuale, è solo lontana, ti salva dal buttarti sulla macchinetta delle schifezze e scofanarti sei brioches tristi alla ciliegia*

Grazie Gì, ovviamente ailoviù :-)

*qualcuno conosce il motivo recondito per cui nelle macchinette vivono orribili brioches alla ciliegia? Qualcuno ha mai avvistato brioches alla ciliegia fuori da una macchinetta?

Come è andata al lavoro?

L’Infanta, a differenza di Seavessi, è una creatura sociale. 

Mentre Seavessi necessita di una settimana (minimo) di preparazione psicologica solo per andare al cinema a verede Harry Potter con Ziabella, e alla fine dà pure buca, l’Infanta sorride al mondo, alla cassiera del Super, al panettiere e financo alla palina dell’autobus.
E con tutti costoro, palina inclusa, l’Infanta, dopo qualche secondo di ritegno per fare vedere che noi siamo signorine dotate di riservatezza e contegno, dicevamo con tutti costoro l’Infanta cerca di attaccare cordialmente bottone.

Ha un certo repertorio di gradevoli argomenti, che spaziano fra

_zài che I. (amichetta dell’azìlo) è taaaaaaaaanto blàva ma mi ha ppinto?

_io a caza ho un Olsopù glosso e un Olsopù altlo (L’infanta non è un’umanista, i suoi orsipù si chiamano Pù e Pù Altro)!

_zai che quetta mattina ho bevuto tutto il latte coi biccotti? E la mamma mi ha dato un pandittelle ma c’ela il Velme? (qui già mi vedo l’ASL in agguato...)

La cosa fantastica, almeno per Seavessi che riesce a imbarazzarsi anche quando chiede l'ora,  è il tono mondano e disinvolto che usa, tipo _oh buongiorno cara signora, e come sta suo marito? L’operazione alla prostata è andata bene?

Naturalmente lo fa anche a casa, dove anzi essendo nel proprio elemento si allarga senza remore.

Seavessi casa, interno notte molto molto buio.

STONG SBADABAM TUP TUP TUP TUP (rumore di Infanta che rotola giù dal lettino e con passo felpato si appropinqua al giaciglio parentale)

Infanta _mammapapà? MAMMAPAPA’???

Seavessi + MaritoNP _zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

Infanta _MAMMAPAPA’!!! CACCA!

Seavessi (guarda l’ora: le 05.11; finge di non esistere e comunque di essere altrove)

MaritoNP (prende atto dell’inesistenza della moglie, brancola nel buio cercando gli occhiali) _sì Infanta arrivo

I due vanno in bagno

Infanta _papà mi aiuti a salile sul vàtel?

(rumore di MaritoNP che sbuffa e di Infanta che si inerpica)

Infanta _papà ops! Mi sono sssivolate le putande! Mi limétti le putande pel favole?

MaritoNP _sì Infanta... hai fatto la cacca che così torniamo a letto?

Infanta _non ancòla...
...
Infanta _ e dimmi papà, come è andata al lavòlo? Tutto bene?

lunedì 29 novembre 2010

The Times They Are a-Changin'

'Seavessi è una persona proattiva, che vive bene i cambiamenti e anzi li anticipa e accoglie in modo propositivo.'
Questo è quanto comparso qualche mese fa nel “pagellino” lavorativo annuale di cui la Supermultinazionale gentilmente omaggia i propri dipendenti.

Leggendolo Seavessi ha tirato un sospirone di sollievo.

GrazieSignoreGrazie, per fortuna ci sono cascati un’altra volta.

Seavessi odia i cambiamenti, li considera affronti personali e ne è vagamente offesa. Situazione ideale per una mamma, vero?
Così, per portarsi avanti col lavoro, Seavessi si preoccupa anticipatamente di TUTTI i possibili problemi che potranno eventualmente magari un giorno chissà presentarsi nella vita dell’Infanta.

Vede l’Infanta leggere i librini e si preoccupa che poi a scuola l’Infanta si annoi, venga sgridata e sviluppi un rifiuto verso la cultura in tutte le sue forme che la spingerà a volersi presentare ai provini del GF.

Vede l’Infanta scagliare allegramente i librini contro un orsopù a caso e si preoccupa che non sia abbastanza stimolata intellettualmente, e che frequentando pessime compagnie come il Velme e la Solellina nell’Almadio sviluppi un concetto contorto di socialità che la spingerà a volersi presentare ai provini del GF.

Scopre che all’azilo il bimbo S. Spintona l’Infanta, suggerisce all’Infanta di chiamare MaestraS e denunciare lo spintonatore, e subito dopo si chiede se non avrebbe fatto meglio a dirle e allora spingilo anche tu, spronando la propria progenie a diventare una giovane donna forte indipendente.

Scopre che all’azilo il bimbo S. Spintona l’Infanta, suggerisce all’Infanta di contro-spingerlo , e subito dopo si chiede se non avrebbe fatto meglio a dirle di denunciare il fattaccio a MaestraS, gettando così le basi di una cultura della legalità e contrastando la sottile omertà che come è noto regna sovrana negli azili.

Poi stupiamoci che Seavessi dorma malissimo.


Bagno di Seavessi-casa, interno sera; bagnetto-time.
Seavessi (insaponando l’Infanta) _e ciccipucci la mia bimba bella! La mia tatina patatina!

l'Infanta (sguazzando) ride

Seavessi _ Infanta, mi racconti un po’ dell’azilo? Va tutto bene? Ti piace andarci?

Infanta _ Zì mamma mi piàze! Ho tanti amizi nòvi!

Seavessi _amore mio che bello... sono proprio contenta...

Infanta _mamma ti devo dile una coza...

Seavessi _cosa amore mio?

Infanta (con improvvisi occhi da adolescente) _ mamma... Fafàn* è... è bellissimo!!!



Oh, Infanta... non così in fretta, per favore.


*(quattrenne forse cinese o forse coreano dal nome inscrivibile, compagno di armadietto dell’Infanta)






venerdì 26 novembre 2010

Fa-la-la-la-la la-la-la-la!!!

Questa mattina Seavessi ha aperto un occhio, era ancora buio. Ha aperto anche l’altro, ha sbirciato fuori dal finestrone ancora senza tende della camera da letto.





La NEVE!!!!!


Per un picosecondo Seavessi si preoccupa, perchè bisogna uscire in macchina, bisogna trovare gli stivaletti dell’Infanta, bisogna ripulire il vialetto e numerosi altri bisogna; ma quasi immediateamente la parte più saggia e matura di Seavessi, quella corrispondente all’età mentale di circa 8 anni, si risveglia, e nella testa di Seavessi parte la vocina:

“la neve!!!! Devi fare vedere la neve all’Infanta! La neve, i fiocchi, guarda che bei riflessi sotto la luce del lampione! Apri la finestra, non importa se fuori fa -5, tutta salute, devi assolutamente sentire il profumo della neve! E poi, ti stavi dimenticando! Fra pochissimissimo è Natale! Deck the halls with boughs of holly!!!Fa-la-la-la-la la-la-la-la!!!

Come resistere a cotanta vocina interiore?
Seavessi infatti non resiste.

Seavessi (garrula e cinguettante)_MaritoNP!! MaritoNP! Sei sveglio? MaritoNP????

MaritoNP (non altrettanto garrulo)_no.

Seavessi _MaritoNP non fare lo scemo che ti devo dire una cosa importante

MaritoNP _Sgrunt. Eh, dimmi (aprendo un occhio)

Seavessi _Oggi devi ASSOLUTAMENTE ricordarti di portarmi giù dalla soffitta gli scatoloni di Natale

MaritoNP _Seavessi sono le 5.30 di mattina

Seavessi _TUTTI E TRE gli scatoli, mi raccomando. E l’Albero grosso. E l’Albero Luccichino che ci ha regalato Nonnobis che lo metto davanti al finestrone della sala

MaritoNP _zzzzzzzzzzzzzzz

Seavessi (dando simpatici scrolloni) _MaritoNP svegliati. Pensi che potremmo mettere le lucine intorno a tutto la ringhiera del portico? ...certo son 15 metri... chissà quante scatole di lucine ci vogliono... in offerta al Super costavano tipo 9 euro, o forse erano 17 e 90, ma non mi ricordo se erano da interno o da esterno e quanti metri erano.. ci sarà scritto sulla scatola? Eh? MaritoNP? C’è scritto sulla scatola?

MaritoNP _Seavessi per favore... per una volta che l’Infanta dorme nel lettino...

Seavessi _Giusto, il lettino, si possono mettere delle lucine tipo stelline anche lì, verrà benissimo. Secondo te sulla porta d’ingresso avorio posso mettere una ghirlanda bianca o fa schifo? Fa schifo vero? Devo fare una ghirlanda rossa... Il presepe lo possiamo fare in quella specie di culla indiana che ci ha ragalato Nonnag, hai presente la culla indiana? Chissà poi se è proprio una culla... bello vero il presepe in una culla? Comunque ci serve della muffa per fare le montagne, puoi andare in pausa pranzo a grattare  della muffa dal muro del vicino che è esposto a nord??? Eh? Eh? 


Inspiegabilmente, Marito NP a questo punto si è alzato e si è chiuso in bagno. 

Chi li capisce i mariti.

giovedì 25 novembre 2010

Una mamma bellissima

Seavessi ha un po’ il complesso del sonopiccolaenera, o meglio del sonocicciaespettinata; le sembra – o forse così è – di essere circondata da mamme in formissima con bimbi autosmacchianti, cucine immacolate, messe in piega antivento e mise cucite addoso con tanto di accessori abbinati.




Seavessi ha sempre l’aria di chi si è svegliato mezz’ora prima, in ritardo, si è vestito al buio e probabilmente i vestiti non sono i suoi; del resto è il tipo di persona che avrebbe l’aria di chi si è appena alzato ecc anche con un tailleur Chanel addosso.

Seavessi sostiene di nutrire un sovrano senso di disinteresse per le frivole attenzioni rivolte dalle sue consimili al proprio aspetto, ma la verità è che considera tali cure completamente al di fuori della sua portata, rimuove il problema e si chiama fuori. Rifiuta il confronto.

Ieri sera Seavessi è arrivata a casa in ritardo, devastata da una giornata Waterloo-mode in ufficio, con i capelli ancora più scafazzi del solito perché ha il vizio di arrotolarli sul dito se è nervosa. Vestita in modo indefinito – blandamente casual – oddio stamattina non ho voglia di vestirmi, stanca, depressa dalla discussione finale con un collega, che dopo essersi sentito ripetere per venti minuti buoni _guarda che l’acqua va riscaldata, alla fine ha dichiarato _ecco, ho avuto un’idea meravigliosa!!! Perché non scaldiamo l’acqua?

Con ancora piantato in mezzo alla testa il desiderio fortissimo di prendere a testate il collega, Seavessi si è precipitata a recuperare l’Infanta dai nonni, nel contempo chiedendosi cosa fare per cena se avrebbe fatto in tempo a dare una passata ai bagni, e rimuginando se l’Infanta per caso avesse ancora qualche bavagliolo pulito da qualche parte.

Ha recuperato l’Infanta, l’ha cambiata con una mano e messo su una random-cena con l’altra, poi ci ha litigato  perché l’Infanta ha scelto proprio ieri sera per farsi la pipì addosso dopo 8 mesi 8 di onorato spannolinamento.

Seavessi si è arrabbiata, ha sgridato l’Infanta, e subito dopo si è sentita una cacca, stanca, brutta, arrabbiata e pessima mamma. E col magone.

L’Infanta ha guardato la mamma (che aveva già la lacrimuccia) e ha detto
_mamma, non piànzele...  sei bellissima!


Qualcuno dovrebbe scrivere queste cose, quando fanno quei terribili elenchi  tipo _quanto costa un figlio da 0 a 20 anni.



mercoledì 24 novembre 2010

Work in progress

Seavessi ama il suo lavoro. Il più delle volte è un casino, ma lo ama.

E’ un amore imprevedibile e imperscutabile, visto che Seavessi è fondamentalmente un’umanista con un senso pratico pari a quello di Luna Lovegood (e anche più o meno gli stessi gusti in fatto di orecchini...).

Quindi con disarmante entusiasmo Seavessi  si è fatta strada in mezzo a termini di pagamento e di consegna, clausole vessatorie, firme congiunte e disgiunte, sconti  e gabole contrattuali di vario genere. 
E le piace.
Le piace quando come adesso c’è la chiusura del trimestre e tutto l’openspeis  è in fibrillazione,e le persone corrono sventolando ordini con aria di chi mostra ai parenti il neonato primogenito (infatti spesso ci si sente rispondere _che bello, ti somiglia tutto!), oppure gironzolano elettriche intorno al fax di ricezione con l’aria di chi guarda i rigori conclusivi di una finale dei mondiali. E ci ha scommesso sopra.

A Seavessi piace sentire venti volte al giorno colleghi sparsi per tutto il mondo, e financo le piace parlare per 20 minuti con una ragazza dalla voce simpatica, dirle _oh che ottimo inglese parli, non si sente per nulla l’accento indiano! E sentirsi rispondere che ecco, in effetti la collega si trova in Cina.

Ma queste cose costano ed è esattamente qui che si incomincia a pagare, col sudore (colta citazione).

Più che col sudore Seavessi, dopo troppi giorni consecutivi di quanto sopra, paga con l’alienazione dai propri neuroni. Nel senso che continua a digitare telefonare fare conf call e maledire i sistemi con immutato vigore, ma ogni tanto va in arresto di sistema e le compaiono negli occhi i pesciolini del salvaschermo.

Il malcapitato collega che assiste a questo misterioso fenomeno, mentre sta parlando a Seavessi col cuore in mano di un suo problema di società controllate forse sì o forse no, vede il suo sguardo svuotarsi, Seavessi sorridere imbarazzata e dire _scusa, ho dimenticato di cosa mi stai parlando, puoi ricominciare da capo?

A parte questi incidenti da poco, ma che inspiegabilmente fanno sì che i colleghi si meraviglino che l’Infanta sia rosea e in salute, e solitamente anche vestita, nonostante cotanta madre, dicevamo che Seavessi ama il suo lavoro, e ci tiene a salvare le apparenze di una certa professionalità, soprattutto visto che la settimana scorsa ha passato tre giorni ad ammorbare chiunque le rivolgesse la parola con pianti e tristi storie di inserimento alla materna.

Questa mattina Seavessi era al telefono con un collega indiano di cui capiva una parola su otto e probabilmente anche sbagliata, cercava di rispondere a una mail e malediva le pivot di un foglio excel.
In quel mentre uno dei manager è passato starnutendo e chiedendo _Seavessi hai mica un pacchetto di fazzoletti?
Seavessi con una mano fruga nella borsa, trova qualcosa di ragionevolmente morbido e fazzolettoso e lo passa al manager.

Poco dopo alza lo sguardo e vede il manager tenere in mano perplesso un bavaglio asilesco dell’Infanta.
Col nome e i cuoricini ricamati.
Sporco di sugo.




Ooooooooooooooooooooooh yes.

martedì 23 novembre 2010

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Seavessi ascolta sempre con malcelata invidia le Altremamme che disquisiscono di metodi educativi, parlano di Estivill e di Tracy Hogg come se fossero loro condòmini, dissertano su gli spiego tutto a oltranza vs conto fino a tre poi parte la punizione.
Seavessi non ha un metodo educativo coerente e degno di tale nome; naviga a vista con il conforto di tre pilastri della scienza Infantesca:

  • il libro Il Nuovo Bambino di Marcello Bernardi, già usato da NonnaG e NonnoG per allevare Seavessi e Ziabella; Seavessi  ci ha trovato la risposta a qualunque Infantesco quesito, da perchè non è opportuno chiamare il proprio figlio Vascorossi Brambilla, a  dove diamine vengono le macchie della sesta malattia. Non ha ancora trovato, Seavessi, la pagina in cui si spiega come impedire all’Infanta di diventare una soubrette da grande, ma reputa che sia una mancanza più sua e non del libro, e che ad una lettura più attenta troverà anche quello.
  • La visione di svariate serie di ER, Dr House e Grey’s Anatomy da una parte, e di quasi tutto Gilmore Girls dall’altra.
  • L’opinione dell’amatissimo DottorS, medico di base, che chiamato al capezzale dell’Infanta per malanni immaginati da Seavessi è solito commentare _ non so cosa sia, ma vedrai che domani sarà passato.


Col conforto di tali fondamenti, Seavessi ha elaborato una strategia: nel dubbio, nei momenti di crisi e quando semplicemente non sa cosa dire (cioè in  circa il 92% dei casi), Seavessi elogia.
Elogia l’Infanta sperticatamente e senza ritegno, spesso senza capirne neanche il motivo.

Seavessi-casa, interno sera.

L’Infanta disegna (anzi dizegna) indisturbata su un quadernone  di lavoro di proprietà di MaritoNp ; così impara, MaritoNP, a lasciare in giro tutta la sua robaccia lavorativa.
Il dizegno consiste di tante righine ondulate di vari colori.

Infanta _mamma gualda ho fatto un dizegno!
Seavessi _oooooooh amore mio luce dei miei occhi, ma è BELLISSIMO!
Infanta _ ‘ndovini coz’è.
Seavessi _ehm... è la mamma?
Infanta _nooooooooooooooooo! Non è la mammaaaaa!
Seavessi _è una casetta amore? E questo è il camino?
Infanta _NOOOO (innervosendosi) mamma ‘ndovini coz’è!!!!
Seavessi _è un fiore tesoro mio meraviglioso? E’ una farfalla? E’ una rivisitazione dell’Ultima cena in chiave post Codice DaVinci?
Infanta _NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO MAMMA NON CAPIZI!!!!!!!!!
Seavessi _ No stellina dolce, crema del mio caffè, la mamma non riesce a indovinare, perdonami, so che questo ti costerà 10 anni di analisi, ma non lo so. Che cos’è, me lo dici tu?


Infanta _ma mamma gualda bene! E’ il VELME!!!

lunedì 22 novembre 2010

L’orso in agguato


Come già accennato, a fronte di un lavoro peraltro interessante, MaritoNP ha orari simpatici e family-friendly; essi orari comportano che MaritoNP lavori nel WE, tutti i WE, senza turnazione di sorta.  Da farci una croce sopra e basta.
Ciò rende MaritoNP particolarmente simpatico e affabile nel periodo serata di venerdì/mattina di sabato.
Come (di nuovo) già accennato, recentemente l’Infanta ha preso l’abitudine di traslocare se stessa e il suo serraglio pùesco nel lettone a metà nottata.


Quanto sopra è avvenuto, regolarmente, anche nella notte fra venerdì e sabato.
Di seguito un piccolo estratto delle conversazioni notturne/mattutine nel lettone.


Ore ? (molto molto buio)

Infanta _mamma pozzo venile nel lettone?

Seavessi _zzzzzzzzzzzzzhughlauriezzzzzzzzzzmichaelstipezzzzz

Infanta _MAMMA VENGO NEL LETTONE EH? VENGO!

Seavessi _ No Infanta dai, per favore, torna nel tuo lettino...

Infanta _BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH

MaritoNP  _e falla venire, Santo Cielo, io domani lavoro, possibile che non si possa dormire una notte in pace in questa casa? Devi farteli venire alle 3 di notte gli scrupoli educativi? Non si può andare avanti così!!!

Più tardi

MaritoNP  _Infanta basta! Smettila di darmi i calci, papà domani lavora! Papà deve svegliarsi presto! Devi imparare a dormire nel lettino! Infanta!

Ancora più tardi

MaritoNP  _Insomma basta! Mi state spingendo giù dal letto! Infanta spostati! Seavessi smetti  di tirarmi via le coperte! Ma accidenti (...)! Io domani lavoro!!!!

Mattina ora di alzarsi

Seavessi e l’Infanta si svegliano e chiacchierano di chiacchiere donnesche.
Marito NP apre un occhio. Sgrunteggia. Apre anche l’altro. Sbuffa. Si tira su a sedere. Lancia occhiate torve alle donne che gli infestano il letto.

Inascoltato, parte con una lamentazione  di cui si colgono i termini io, lavoro, io, io, sonno, voi, rispetto, coperta, lettino, io, lavoroio.

Si alza con l’aria della Dignità Offesa.

Scende dal letto voltando le spalle risentito a Seavessi e all Infanta.

Pesta un Orsopù, che si sveglia anche lui e urla 
_io ti voglio tanto bene!  Questo è il mio pancino!

Seavessi e l’ lnfanta si sganasciano da ridere, in modo invero poco rispettoso della dignità del pater familias.  
MaritoNP  se ne va in bagno sgrunteggiando, ma ormai non si prende più sul serio neanche lui.

venerdì 19 novembre 2010

L'intrusa nel lettone

I fatti:

Fino a luglio, mese in cui la Seavessi-famiglia ha traslocato, l’Infanta dormiva nella stessa camera di Seavessi e MaritoNP, per l’ottima ragione pedagogica che non c’era un’altra camera dove metterla.
Dopo il trasloco, L’Infanta ha avuto la sua cameretta con tanto di lettino con sopra il cielo stellato (Santa Ikea), spazio per i giochi, poltapizàma in cui vive il Velme e armadio in cui vive la Solellina. Ogni  tanto a metà notte le capitava di presentarsi nel talamo genitoriale, ma di rado.
Da lunedì, primo giorno di materna, ogni notte l’Infanta si presenta nel lettone con due o tre orsipù di dimensioni variabili al seguito.

***Versione ufficiale (per l’uso con parenti, conoscenti, altre mamme non-amiche)***

Sai, so che non è propriamente corretto lasciarla dormire con noi, mi rendo conto che potrebbe diventare una pessima abitudine; ma questa settimana l’Infanta ha già vissuto un grosso cambiamento e se la sta cavando meglio di quanto ci aspettassimo, per questo motivo penso sia meglio aspettare che la bimba si ambienti correttamente all’asilo per successivamente intraprendere un appropriato percorso di disintossicazione dal lettone.

***Versione familiare (per l’uso con MaritoNP, Miglioreamica, WonderMary e altre colleghe)***

E cosa volete, da me, il sangue? Mi alzo alle 7.00 che mi sembra di essere andata a letto un quarto d’ora prima, non dormo per il male al collo da stress, lavoro, siamo in chiusura di trimestre, lavo pulisco cucino faccio biscotti riempio interi fogli di letterine perché oltretutto l’Infanta ha le manie di pregrafìa, ma secondo voi quando alle 3 di notte la piccola intrusa si infila subdolamente nel lettone io dovrei riprendere conoscenza (che già lì si fan le 7 di mattina),  estirparla dal lettone, riportarla ululante in camera sua e discuterci 40 minuti con calma e amorevolezza? E poi se mi avanzano 5 minuti cosa vi serve d’altro, la pace nel mondo?

***Versione al buio, guardando l’Infanta che dorme.***

Infanta, come sei bella. Come sei grande.
Come sei diventata grande, troppo in fretta, fino a riempire il grembiulino dell’azilo, fino a raccontarmi le fiabe e fino a decidere che le scarpe viola coi lustrini sono belle e quelle blu che piacciono a Seavessi no, fanno schifo.
Come mi stai scappando via in fretta, e io vorrei tenerti ancora in braccio come quando sei nata, e allo stesso tempo ti guardo correre via sapendo che ti capiterà di cadere.
Infanta, è stato chiaro fin quasi da subito, che delle due quella forte sei tu, che attraversi tutte le tue grandi avventure ridendo e piangendo e rialzandoti se inciampi, testa alta e sguardo avanti alla prossima scoperta.
Io invece mi struggo e mi contorco, ogni passo pensando se ho fatto bene se ho fatto male se sto andando dalla parte giusta (o se invece sto facendo un errore madornale che ti spingerà come al solito a voler fare la soubrette da grande).
Per cui, Infanta, anche se questa cosa è educativamente discutibile, anche se è cvontro le regole sia del co-sleeping che dello sleeping-ognuno per i fatti suoi, anche se domani mi chiederò se tutto ciò è sbagliato, questa notte stiamo ancora così vicine, abbracciami ancora nel sonno.

giovedì 18 novembre 2010

6 (+6) cose

che possono rendere il giovedì mattina di Seavessi urfido o allegro

1.       Svegliarsi ancora inviperita con MaritoNP per una discussione di ieri sera
2.      Scoprire  che lo shampoo preferito alla violetta-che-profuma-tutto-il-giorno è finito
3.      Fissare con odio il cumulo di roba da stirare che, infame, non accenna minimamente a stirarsi da solo
4.      Accorgersi che piove, di nuovo
5.      L’Infanta che fa gli occhioni e dice _mamma mi polti tu all’azilo velo? con già la lacrimuccia pronta.
6.      E’ solo giovedì

1-      Prendere il caffè e decidere che prenderne una seconda tazza è un’ottima idea, la disintossicazione da caffeina magari la cominciamo lunedì prossimo
2-     Decidere che nonostante il bilancio del mese sia un po’ stretto, ecco magari un piccolo piccolo ordine sul sito di Lush ci sta comunque
3-     Avere un’illuminazione _ecco stasera per cena faccio questo e quest’altro, e non doverci più pensare per tutto il giorno
4-     Ricevere una chiamata dalla mamma che vuole solo sapere come stai
5-     Portare l’Infanta all’asilo... ehm azilo, vederla correre verso i nuovi amichetti di 6 nazionalità diverse, e solo a quel punto girarsi indietro e ricordarsi che deve fare la sceneggiata merolesca, che dura un paio di minuti e si vede che è fatta proprio solo per timbrare il cartellino.
6-     E’ già giovedì




    Se qualcuno passa di qui, mi dite le vostre?

mercoledì 17 novembre 2010

Della parità dei ruoli


MaritoNP non si è quadagnato quel NP chiamandosi, non so, Norberto Pierluigi. NP sta per Non Pervenuto, simpatico soprannome derivante dal fatto che il lavoro di MaritoNP ha orari tragici e deleteri per la Vita di Coppia, per tacer della Vita di Coppia Con Infanta. Marito NP a fronte di tutto ciò ha uno stipendio normalissimo,  non figuratevi che faccia il tronista e il problema siano le serate in discoteca.

Seavessi ha sposato MaritoNP sapendo benissimo quel che faceva, nondimeno a volte è molto, molto stanca.

Nondimeno, ancora, quando MaritoNP arriva a casa dal lavoro e trova la cena in tavola, l’entropia domestica entro limiti accettabili, l’Infanta già bagnettata, e nel caso Seavessi sia girata particolarmente bene anche l’aperitivo, ecco dicevo quando MaritoNP torna a casa in queste condizioni , butta la giacca su una sedia con aria scocciata e sbuffa dichiarando di “essere stanco e fare tutto lui”, Seavessi si ingolla l’aperitivo di entrambi e comincia a meditare biechi propositi di terribile e sanguinosa vendetta.

Veniamo alla situazione contingente.

Seavessi non sta vivendo benissimo l’inizio della scuola materna dell’Infanta. Sarà forse una giovine eccessivamente impressionabile, ma sfida chiunque ad andare al lavoro fischiettando spensierato dopo aver lasciato a scuola un’Infanta in piena crisi isterica che urla _Nooooooooooo non andale ttai qui con me!!! Ttai qui con me!!!

Seavessi, dunque, da lunedì si aggira per casa con l’aria tragica e le occhiaie in tinta con lo smalto.
MaritoNP ha commentato _uuuuuuuh quante storie, quanto esageri! In fondo tutti gli Infanti vanno all’asilo... e che sarà mai... per due lacrimucce... ai nostri tempi mica ci si faceva tutto sto caso...”
Seavessi non ha risposto ma ha cominciato a covare risentimento e malvagi pensieri.

Stamattina l’Infanta ha guardato e soppesato i genitori, e ha dichiarato _Oggi mi potta papà all’azilo dei gandi!!!
Seavessi ha fatto una ola mentale.

Poco fa MaritoNP ha chiamato, lo squillo del telefono già depresso, la voce provata.
_Allora MaritoNP totto bene?
_no... sniff... tu non sai... piangeva e mi abbracciava... diceva ttai qui e zochi con me... l’ho lasciata lì che urlava... oh come sto male.

Seavessi prova un certo sinistro, inelegante compiacimento.

martedì 16 novembre 2010

Il dizegno

Ieri  primo giorno di materna, senza inserimento, kamikaze style*.

Seavessi ha ammorbato i colleghi e le amiche raccontando che MaestraS l’aveva guardata storta, quindi probabilmente avrebbe trattato male l’Infanta e non l’avrebbe fatta partecipare alla recita di Natale, spingendola per contrappasso (indovinate?) a voler fare la soubrette da grande; Seavessi inoltre ha scritto sul blog una serie di sciocchezze sulla macchinetta delle foto e ha bevuto un numero spropositato (anche per lei) di caffè.

Ieri sera Seavessi è tornata a casa e ha trovato l’Infanta raggiante e circondata da MaritoNP, ZiaBella, NonnaG e NonnoG, che raccontava di aver manzato tutto (ma il pulè no eh! Mamma il pulè non l’ho manzato!) e di aver disegnato la mamma.
Seavessi è dunque stata omaggiata di un suo ritratto Infantesco, un foglio a4 pieno di croci e ghirigori negli allegri toni del rosso, viola e nero.

Seavessi ritiene di dover dare ‘na botta de vita (e di colore) al proprio guardaroba. Ritiene inoltre, in quanto mamma abbandonatrice di Infante alla materna, di non essere precisamente nelle prime posizioni nell’attuale hit list dell’Infanta.


Stamattina un’Infanta ululante e arrabbiata è stata depositata senza troppe cerimonie alla materna – Seavessi non crede nei lunghi addii, e poi doveva andare a piangere in macchina.

*Disclaimer: a chiunque eventualmente leggesse e si chiedesse ma cooooooooooome senza inserimento ma perché ma povera bambina, verrà fornita una copia della mia busta paga in cui sono indicate le ferie rimaste(uahuahuah)  e il numero diretto del mio capo, così da poterlo sentire sghignazzare alla richiesta di dette ferie.

lunedì 15 novembre 2010

Da adesso in poi (due di due)

OOOOOOOOOh che voglia che avrei di scrivere un post smielato e pieno di buoni sentimenti che me lo invidierebbe DeAmicis. Il titolo mi era quasi venuto bene.
Ma.
Primo giorno di materna, son riuscita a dimenticarmi (dell’elenco fornito dalla scuola), le foto tessera dell’Infanta. No, cioè, non me le sono proprio dimenticate, ho cercato di rimuoverle.

Esplodo il concetto. 
In teoria è semplice, si prende l’Infanta, si va al Super di riferimento, si fa la spesa avendo cura di comprare un Uovochìndel o altro bieco dolce/giochino per ricattare la minorenne. Poi si piazza L’infanta sul seggiolino della macchinetta dellle foto, si promette l’Uovochìndel _basta che tu stia ferma un minutino, vedi lì lo schermo, ecco sorridi... no non la boccaccia, sorridi... fatto!

In pratica la spesa diventa un’odissea perché Seavessi non trova i sacchetti forno, ci sono 52 persone in coda davanti a noi di cui 49 sono vecchine che non sanno usare il bancomat ma pensano che oggi sia un’ottima giornata per imparare. Si arriva davanti alla macchinetta per le foto pronti a sfoderare Uovichìndel a destra e a manca; ma l’Infanta vede le giostrine basculanti e decide che se non va sulla macchinina la sua vita sarà rovinata per sempre (e forse da grande farà la soubrette). Si prende l’Infanta ululante, la si piazza più nolente che volente sul seggiolino della macchinetta-foto, si tira un sospiro di sollievo e si scopre che il seggiolino è troppo basso.
L’infanta dovrebbe stare mezza inginocchiata in una posizione simil-circense. Si provvede a entrare nello sgabbiotto, a puntellare l’infanta con un pacco di carta casa, l’Infanta scivola, la macchinetta scatta e si ottengono delle bellissime foto che ritraggono un orecchio Infantesco, le braccia di Seavessi e il rotolo di carta casa, in piano americano.

Dicevo, ho rimosso la necessità di fototessera.

La maestraS non ha apprezzato.

Peraltro vorrei fare notare quanto segue:

maestraS _ ma come, la lasci qui tutto il giorno? L’inserimento direrebbe 3 settimane più una di prova, potevi chiedere ferie... (sottinteso che razza di mamma snaturata sei)

capo di Seavessi _no, non se ne parla in questo periodo di stare a casa due giorni, siamo in chiusura (sottinteso che razza di dipendente snaturata sei)

A voi l’ubiquità è arrivata a casa col tesserino fiscale del bambino? Sono io che mi son dimenticata di fare richiesta?

Infanta-pensiero (uno di due)

L’infanta vive e cresce circondata, oltre che da Seavessimamma, MaritoNP e un assortimento di nonni e zie,  da una serie di interessanti e variegati personaggi, fra cui ci piace citare Miglioreamica (di Seavessi) e consorte, gli amici orticoltori del Bisnonno, le vecchine che passano in bicicletta davanti al giardino, e last but not least il barista nordafricano S. , che l’Infanta guarda con occhi a cuore.

Quindi  la maggior parte delle volte viene difficile risalire al mandante di certe Infantesche uscite.

Casa Seavessi, domenica, interno sera.
Seavessi _Infanta, domani andiamo all’asilo dei grandi, sei contenta?
Infanta _Zì mamma, zemple meglio che lavolale.

Seavessi spera ardentemente che questo arguto giudizio non venga riportato alla maestra del nuovo asilo.

venerdì 12 novembre 2010

Goodbye and good luck

Infanta, eri un cosino di neanche otto mesi, imbacuccata nel tutone che sembravi Maggie dei Simpson. Era gennaio, c’era ghiaccio dappertutto e io non riuscivo neanche a parcheggiare.
Ti lasciavo lì che urlavi come un parlamentare leghista, e andavo a piangere in macchina o al supermercato vicino, per ripigliarti un’ora dopo fresca come una rosa, che ri-ululavi per non venire via.
Il nostro inserimento è rimasto leggendario nel Micronido, ancora adesso le tate narrano di come l’Infanta non abbia fatto una piega e la sua mamma Seavessi si presentasse con le occhiaie color chanel particuliere e l’aria pimpante dei musicisti che suonavano mentre il Titanic affondava.

Sono passati quasi due anni, Infanta, e in quel Micronido da bambolotta gorgheggiante sei diventata una piccola donna che gira per casa cantando _mazooooomazooooomen.
Ora io posso anche avere delle preplessità di fronte al fatto che all’asilo tu impari a cantare Macho Man, ma visto che in casa impari Guccini direi che andiamo in pari.

E oggi è il tuo ultimo giorno, Infanta, da lunedì si va alla materna col grembiulino e lo zainetto (vuoto, ma fa status symbol), e io posso ricominciare a stare in ansia e a farmi paturnie: starà bene? Avrà giocato con gli altri? Avrà litigato? Avrà subito dei traumi tali per cui da grande vorrà fare la soubrette (non so se si capisce che l’idea mi inquieta)?

Ma poi ci penseremo.

Oggi facciamo ciao alla tataO, uno scricciolo col polso di un generale e la tenerezza di una zia preferita, che consolava mamma Seavessi  in lacrime e la spingeva dolcemente fuori dalle pelotas i primi giorni.

Ciao dolcissima tataA, che ha detto esultante a mamma Seavessi che finalmente l'Infanta aveva smesso di prendere botte dal bimbo S e gliele aveva, almeno parzialente, ridate indietro.

Ciao allegra tataL, che sei arrivata da poco, guardi l’Infanta e le dici Infanta, con quella giacca sei fighissima!!! E l’Infanta va in brodo di giuggiole.

 Ciao tate meravigliose che abbiamo incontrato sulla nostra strada.

Strano scrivere questo post oggi, che abbiamo in mente tutt’altro asilo e tutt’altre tate.

giovedì 11 novembre 2010

Non sono pronta

Questo post partecipa al blogstorming di Genitori Crescono

Non ero pronta. Oh, non che aspettando altro tempo lo sarei stata, io non sono pronta quasi mai, per niente.  Forse è per questo che le grandi decisioni della mia vita (lavoro, convivenza, Infanta)... beh non le ho prese, mi hanno presa loro.
Così dal viaggio di nozze siamo tornati con un cavallino di legno dipinto preso a Stoccolma, un poster di Calvin & Hobbes preso a Copenaghen, e un’Infanta probabilmente messa in cantiere a Oslo.
Dal che si deduce che mia figlia ha molto più buon senso di quanto ne avrà mai sua madre, perché ha capito che se avesse aspettato me non mi sarei mai decisa.
Mentre ero incinta ho frequentato, per poche lezioni, non sono una persona costante, un corso per mamme & pance. Ad un certo punto si è parlato delle aspettative sui figli, di come ce li immaginavamo.
Io non immaginavo proprio niente, e mi hanno guardata storta. Ma era vero, non vedevo al di là della mia pancia se non un avvenire confuso e complicato, pieno di insidie, rigurgiti  e _eeeh vedrai quando avrai un figlio! Goditela adesso!
Quando, dopo il cesareo, MaritoNP mi ha messo in braccio un qualcuno con una tutina rosa e le mani grinzose, ho avuto un senso di panico. Adesso tocca a me, cosa faccio, non sarò capace mai, cosa vuole da me questa piccola persona? Cosa ho da darle?
E’ venuto fuori che da darle avevo pochino, proprio dell’unica cosa, il latte, che ci si aspettava da me.  Ho passato il primo mese e mezzo a piangere sulle tabelle di crescita e a sentirmi un’inetta, visto che tutte le mamme hanno il latte e io cretina no, e i mesi successivi, fino all’anno di vita e più, a disperarmi perché l’Infanta cresceva poco, e sicuramente la colpa era mia che l’avevo affamata nelle prime settimane, e per questo ero una pessima mamma e l’Infanta da grande avrebbe voluto fare la soubrette.
Ma in tutto ciò, ero (e sono) allo stesso tempo incantata dalla saggezza dell’Infanta, da come sapesse sorridere al momento giusto, da come riuscisse comunque a tirare fuori una mamma decente da una donna spaventata e col terrore di sbagliare.
L’Infanta è una piccola, saggia donna.

Beata lei.
  

mercoledì 10 novembre 2010

il Verme e la Sorellina

Un paio di settimane fa un nuovo fantastico amico è entrato a fare parte della famiglia: il Velme, che vive nel sacchetto portapigiama e si nutre di Pandistelle.
Il Velme si è palesato una notte, più o meno all'ora in cui la Seavessi-mamma stava sognando di essere una groupie dei REM, e si è palesato sotto forma di Infanta rigida e ululante nel suo lettino.


Infanta _mamma c'ela il velme nel lettino! 
Seavessi_ ma no amore l'hai sognato.... vieni andiamo a vedere insieme, andiamo a cercare il verme. 
Infanta _cosa vuol dile che ho sognato? 
Seavessi_ ehm.... che l'hai pensato e ti sembrava vero, ma il velme non c'è. 
Infanta _ e dove è andato il verme? Nella sua cazetta nel poltapigiama? 
Seavessi_ non c'era nessun velme, neanche nel portapigiama. 
Infanta _ah è andato via? è andato a fare la pappa? 
Seavessi_ ehmmmmm non so, cosa mangia il verme? 
Infanta _i pandittelle.


Ieri pomeriggio avevo in mano un ritaglio di carta, e l'Infanta ha sgranato gli occhioni e ha detto: il Velme il Velme!!! 
Con un lampo di genio ho pensato: e perché non accogliere il Velme in famiglia? magari povero si sente rifiutato.
E ho tirato su la storia del Velmino Mino, che si sente solo perché non ha amici (tutti lo chiamano Lurido Velme) e nessuno vuole giocare con lui, allora è scappato dalla mela natìa per andare a vivere nel poltapizàma, e di notte viene nel lettino perché ha freddo.
L'
Infanta  si è presa di compassione, ha dato un bacino al Velmino e gli ha detto ti vojio bene, e ha deciso che può (il Velme) dormire con i peluche. 


Aaaaaaaaahh che liberazione, che bello avere sdoganato l'amico immaginario. 

_pelò mamma dilli che non può venile nel mio lettino
_ok Infanta tu dormi nel lettino e domani prepariamo un lettino per il Velme.
_no il Velme non ha bizogno, il Velme dolme con la mia solellina nell'almadio





So please welcome la Solellina nell'Almadio.


Perché queste cose non le dicono ai corsi pre-parto?





LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...