lunedì 22 ottobre 2012

Cara Maestra, again.

Seavessi aveva già scritto un post con questo titolo, ma l'argomento era diverso. 
O forse no.

Chi segue su fb sa che Seavessi ha vissuto un momento di serrato confronto (per dirla come quelli del PD) con una delle maestre dell'Infanta. Tutto risolto, con qualche strascico di sorrisi verdi .

fatto sta che Seavessi, anche per deformazione familiare, ha seguito il dibattito sull'aumento delle ore di insegnamento, e ora le scappa di dire la sua e vi tocca.

Cara maestra,

lasciami dire che secondo me avete ragione su tutto. 24 ore di aula non sono compatibili in nessun universo conosciuto con una buona qualità di insegnamento, soprattutto nelle condizioni in cui versa la nostra scuola. Che non dimentichiamolo, è o era fra le migliori al mondo prima che passasse la Donna coi Neutrini a fare scempio sullo scempio che già c'era.
E avete ragione sul fatto che le risorse sono poche e mal distribuite, che il vostro lavoro è mal pagato e poco riconosciuto.
Ragione secca e pulita come asciugamani usciti dall'asciugatrice. Senza ma e senza benaltro.

Perciò maestra (o insegnante, o prof), dobbiamo pensare che abbiamo un problema, se nonostante tutte queste ragioni ci sono tante persone - tanti genitori - che bofonchiano andassero a lavorare e non rompessero l'anima.

tendenzialmente, ho letto-sentito dalle amiche insegnanti commenti del tipo chi non insegna non sa cosa vuol dire.
Vero.
E allora, maestra, spiegacelo. Ma troviamo il modo giusto, perché forse neanche tu sai cosa vuol dire quello che c'è fuori dalla scuola, forse nessuno sa davvero cosa c'è nelle vite degli altri.
Perché maestra, te lo dico con sincerità, alcuni argomenti che usi mi fanno partire l'embolo.

Sai maestra, quando dici che 18 ore sono fin che mai, sono troppe, mi vengono in mente tutte le volte che hai sospirato eeeeeeh, certo, con tutti e due i genitori che lavorano... ma chiedere un part time?, e io mi son sentita una merda perché non potevo essere a casa prima delle sette, e chiedere il part time, onestamente, vacci tu e vediamo cosa ti dicono. E tu hai ragione che 18 ore di aula sono abbastanza, ma ogni tanto ricordati di quello che succede fuori da quell'aula.

Lo stesso, quando dici che sei pagata poco e considerata peggio, dai genitori non parliamone, hai ragione, su tutta la linea. Ma non dirlo come se pensassi che invece gli altri lavori abbiano retribuzioni da favola e si svolgano sotto nuvolette rosa da cui piovono riconoscimenti dorati. Piuttosto facciamo fronte comune, perché guarda un po' l'insegnamento è una professione tipicamente femminile e oh sorpresa, è mal pagata e mal riconosciuta. Maestra non dirmi chi non insegna non sa, tutte le donne e peggio ancora mamme lavoratrici sanno, ooooh se sanno. 

E quando ti lamenti di avere a che fare con classi di piccoli o medi o grandi maleducati, maestra, lasciami dire: pensi che tutti quelli che vengono al mio sportello, o i pazienti che visito, o i clienti che si presentano alla mia cassa, o i titolari del mio negozio siano tutti emuli di Monsignor Della Casa? Maestra, permettimi di fare un piccolo appunto: una lamentela ripetuta all'infinito non la ascolta più nessuno. I miei genitori sono stati rappresentanti di classe per circa 20 anni, fra me e mia sorella, e morire che si siano mai sentiti dire sì, buona classe, si lavora bene. Sempre classi difficili e poco attente, ma non parliamo di ammutinati del Bounty, ma magari di una seconda media in cui alcuni, quando entra "quella di inglese" hanno così paura che vomitano. Letteralmente. 

Cara maestra, e in questo "cara" non c'è nessuna ironia, io so che fai un lavoro prezioso e difficile. E so che hai ragione quando ti lamenti, e hai ragione quando rivendichi, e hai ragione, e basta. Ma in tutta questa ragione, troviamo un modo di parlarci un po' meno arroccato e arrochito di posizioni prese. 
Maestra, spiegami. Perchè io non conosco la tua vita e il tuo lavoro, ma anche tu spesso sembri non conoscere la mia.

Con immensa, immensa stima.
Seavessi




mercoledì 17 ottobre 2012

Una scusa.

Vocina di Sir Biss (se non conoscete abbiamo un problema)_ SSSSSSSseavessi cosssa fai?

Seavessi _mi preparo Vocina, doccia, capelli. Ti dirò, può pure esse che dopo mi trucco.

VSB _e perchèèèèè???

Seavessi _lo sai. Oggi pomeriggio ho un colloquio. Non ne verrà niente ma meglio non andarci in pigiama col mollettone in testa no?

VSB _ssssì.... figurati per quel che ssssserve... ti hanno chiamata a caso, è sssssolo una ssssocietà di ssssssselezione...

Seavessi _non sputacchiare, prego. Mbè? Se ci vado ci vado preparata.

VSB _appunto... sssssstai a cassssssssssssa tua..... che perdi del tempo... chi vuoi che ti ssssssssi pigli... con due bambine e una cosssssssì piccola....

Seavessi _no, Vocina, proprio no. Chiusa in casa a piangere sul fornello no. Che dopo tocca anche lucidarlo. No. E poi non hai proprio capito. Non è un colloquio.

VSB _e cossssssssssssa sssssssssarebbe?

Seavessi _è una scusa. Per uscire, vestirmi, parlare con altri adulti di cose adulte e non sempre dell'epidemia di pidocchi che dalle elementari (primo piano) presto calerà sulla materna (piano terra) perchè non si sa per quale legge della fisica il pidocchio tende a scendere di piano. E' una scusa per vedere a che punto sono, per ricominciare.

VSB _pfui. Ricominciare cossssssa?

Seavessi _ovviamente non lo so. Nessun inizio è così limpido, quasi mai gli inizi portano quello che ci aspettiamo. Gli inizi sono così, nebbiosi, malmostosi. Per questo bisogna truccarsi e mettere gli orecchini luccichini.

VSB _e tu credi che un po' di polverina e due brillantini bassssstino? Illussssssssssssa!!

Seavessi _no. è per questo che alla stazione ci aspetta un'amica. E ora sparisci, che per te non ho tempo. Devo iniziare.

giovedì 11 ottobre 2012

At Fabio's, with love.

Sia gaudio e giubilo in tutto il
 regno, no come è quando è nata lady Oscar che quel cretino del padre voleva un maschietto e ha pensato bene di incasinare la vita della Nostra fin dal fiocco blu.

Si vede che Seavessi è felice, si vede dal divagamento selvaggio presente fin dalle preime due righe? Seavessi è connessa. Seavessi ha un fantastico accrocchio superpotente sul tetto che l'ha liberata dalla sua triste vita sotto la tirannia della chiavetta vodafone.

Quindi: Vodafone?


e benvenuto accrocchio, già ti amo.

E quindi vi tocca, visto che l'accrocchio è arrivato in tempo utile, sorbirvi il resoconto rosa glitterato e a cuoricini della Fabioserata. OOOOoooooooooooh yes.

pronti?

Ok. Intanto cominciamo a dire che c'era anche MaritoNP, che per motivi di lavoro (ma va?) non era potuto venire a vedere Quellochenonho. La presenza di MaritoNP implica che le minorenni fossero state debitamente salutate, dotate di pigiamino e istruzioni per l'uso e consegnate ai NonniG un po' perplessi.

E Seavessi e MaritoNP uscirono.
soli.
per la prima volta da...

boh.
appunto.

Naturalmente Seavessi pensa bene di piangere per tutto il viaggio di andata, vanificando i patetici tentativi di trucco. Perchè la mattina è andata dalla sua consulente per il ricollocamento, la quale è una brava figlia, ma tende a sminuire Seavessi. La quale già tende a sminuirsi da sola, e quando esce dall'agenzia di outplacement si sente una fallita totale. Ci vorrà una telefonatona con miglioreamica per identificare nella consulente (e non nella scarsitudine di Seavessi) la causa del disagio, e passare oltre, come dice la melinda gordon.

Seavessi e MaritoNP arrivano con un anticipo mostruoso (leggere con tono fantozziano prego). Occorre sapere, cari bambini, che dire a Seavessi che si va a Milano in macchina equivale a dirle oh, perchè non attraversiamo la foresta equatoriale a piedi con solo un pacchetto di mentos nello zaino?  Seavessi immagina inenarrabili pericoli, parcheggi a tripla y carpiata, incroci con lo svincolo a W retroattiva, e quant'altro.

Infatti erano partiti alle 16.00 per arrivare alle 19.00.
Va beh.

Ovviamente la strada era facilissima e il parcheggio a cm 0, così i nostri si trovano a vagolare per via Mecenate.

Individuano altri vagolatori, riconoscibili in quanto abbarbicati al libro del Grame come Rose alla zattera..

Finalmente verso le 18.00 i Nostri decidono di piazzarsi davanti all'entrata. trattasi di una porta antipanico che però alcune guardie giurate presenti assicurano essere quella giusta.

E qui Seavessi fa una scoperta meravigliosa. Mentre il pubblico di Quellochenonho era tutto mezzo isterico per l'ansia e vestito della cresima (cit. la Tina), qui le persone che arrivano hanno qualunque tipo di abbigliamento, dal semipigiama al falòsulviale al testimonealmatrimoniodelfratello. Non solo, si fanno notare alcuni... beh, vogliamo definirli diversamente giovani? particolarmente arzilli e informati. Seavessi scoprirà in seguito che Chetempochefa svolge anche funzione sociale di bocciofila, e ci sono pensionati ambosessi che non saltano una puntata. Invece che la canasta loro vanno agli studi rai.
Son scoperte.

Lo studio è molto bello, e raccolto. Dalla terza fila si vede benissimo la pelata del Grame e si sentono gli smadonnamenti di quelli che osno arrivti dopo e son finiti in piccionaia. Quelli più carini sono i poveretti che vengono piazzati sulle panche laterali e verranno inquadrati ogni otto secondi, per cui parte la caccia alla calza smagliata.

Una ragazza allegra con ago e filo si aggira e copre qualunque logo presente, financo quello del maglione comprato al mercato di MaritoNP, grande cm 1 x 2 e grigio su grigio. La figliola punta il dito accusatore sul logo, e Seavessi dichiara a gran voce di non aver mai conosciuto quel disgraziato in maglione grigio che va in giro a sventolare loghi.

C'è un gran messaggiamento e diteggiamento su tastierini in studio, e Seavessi rimpiange di essere stata ligia al regolamento e non poter fare  una foto a Fabio da portare all'Infanta. Tanto che poi l'assistente di studio chiederà, per favore, di non smsare mentre si è inquadrati, grazie.

La trasmissione... bella, bella bella. Tante cose, e Stefano Benni, il papà della Luisona, che Seavessi non aveva mai visto dal vivo. E Michele Serra. E Favino e Paolino e oh mamma, quanta robbba!

Seavessi ancora non sa cosa pensare di Renzi. ma ce l'hanno tutti talmente con lui che a Seavessi vien voglia di votarlo. almeno alle primarie, poi vedremo. Ammette di aver sbagliato a fidarsi di Marchionne, e un politico che ammetta un errore è una bestia rara.

Ma quanto le piace Fabio, a Seavessi :-)

Medita, Seavessi, di fare anche lei la pensionata, e di tornarci presto.
Da Fabio.

Con amore.

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