lunedì 28 febbraio 2011

Funny how love is coming home in time for tea

Quando ci siamo conosciuti, e tu eri il mio capo, e mi dicevi stai zitta un momento e io ci stavo, e neanche ti ricordi più come ci si senta in tale beata condizione

Quando mi hai telefonato un venerdì sera, e hai detto _lunedì comincio a lavorare nella Piccola Città, posso dormire da te? E io ho sgombrato due cassetti e la mia mente, e pensavo non sono pronta, avremmo dovuto pensare e decidere  e discutere e valutare di vivere insieme, non così, così ho paura

Quando ci siamo sposati e dopo il pranzo siamo tornati a casa e mia mamma ci ha fatto una foto con in braccio il gatto

Quando siamo andati in viaggio di nozze in Norvegia con la valigia piena di maglioni, e c’era il sole e 28 gradi all’ombra

Quando ho urlato in bagno davanti a un test positivo che mai e mai mi sarei aspettata, e tu sei entrato di corsa con una ciabatta in mano perché pensavi che avessi visto un ragno

Quando volevi fortissimamente volevi una femmina, e adesso ce l’hai, e avevi sottovalutato la potenza di fuoco delle tue due donne incrociate

Quando io e l’Infanta litighiamo e tu stai in mezzo, e ci guardi con gli occhi dell’aborigeno che cerca scampo fra il vulcano in eruzione da un lato e lo tsunami dall’altro

Quando ti becco che guardi l’Infanta dormire

Quando ti vado bene come sono, solo a te in tutto il mondo

Quando lo sai che piango per un piatto rotto ma in realtà del piatto rotto non mi frega una cippa

Quando ci allontaniamo, e ci perdiamo, e con fatica cerchiamo di nuovo di prenderci per mano

Quando scrivo che ti amo in un blog che non sai che esista, perché a voce non te lo so dire, ché non sta bene parlare così dei propri sentimenti, anzi i sentimenti in sè sono una cosa abbastanza sconveniente.

Buon  quarantesimo compleanno, MaritoNP, dalla tua scombinata metà.


venerdì 25 febbraio 2011

Tutte le mamme hanno il latte. Alle ginocchia.


Piccolo

Spazio

Pubblicità!!!


No, non bevi la cocacola che ti fa bene con tutte quelle tutte quelle bollicine.



Pubblicità perchè Finalmente e Seavessi una volta non si conoscevano.

Poi si sono blog-conosciute (termine su cui prossimamente Seavessi chiederà il copyright), e si sono accorte di avere in comune qualcosa di non particolarmente piacevole: si sono sentite Pessime Mamme. 
Si sono sentite trattare da Pessime Mamme, perché ahinoi il loro allattamento (o nel caso di Seavessi, tentato allattamento) non è andato come doveva andare.

Si sono accorte, Finalmente e Seavessi, che parlarne, e scoprire esperienze simili era d’aiuto, perché esistono una quantità di libri e siti per dire che tutte le mamme hanno il latte, e nemmeno  uno che dica _senti figlia mia, guarda che comunque il biberon non è una tragedia.

E così hanno deciso di creare un blog, Pessime Mamme, dove poter raccontare la loro esperienza, e dare uno spazio alle esperienze simili.

Non un blog CONTRO l’allattamento al seno, che sarebbe una sciocchezza, perché Finalmente e Seavessi per prime ne riconosciamo l’importanza, ma un blog per quelle che per qualsivoglia ragione hanno avuto un’esperienza diversa, e si sono sentite dire che solo il 2% delle mamme non ha il latte, e si sono chieste _oh, ma possibile che proprio io dovevo finire in quel 2%? 
Ma perdindirindina, che jella!

Un blog per sorridere insieme e smontare i problemi che ci siamo fatte o che gli altri, quelli-che-ne-sanno, ci hanno fatto venire.

Sul blog troverete un’indirizzo mail, pessimemamme@gmail.com, a cui inviare le vostre esperienze.
Seavessi ora tira fuori la sua migliore faccia-come-il-latoB, e chiede alle amiche blogger, se ne hanno piacere, se lo ritengono opportuno, di rilanciare l’iniziativa. Anche a chi invece ha allattato felicemente al seno, perché il problema non è allattare o non allattare, il problema è arrivare preparate all’allattamento e alle eventuali difficoltà che può presentare.

E non sentirsi sole davanti a un neonato che piange di fame.

Grazie di cuore a tutte quelle che hanno letto fin qui :-)

giovedì 24 febbraio 2011

Seavessi guarda dalla finestra

E’ ora di pranzo e l’openspeis si è svuotato.

Seavessi guarda il sole fuori dalla finestra e avrebbe voglia di uscire, ma deve finire Nmila cose e telefonare a Nmila persone.



Mentre gli altri son fuori a pranzo.

Seavessi è abbastanza scema.

Oltretutto, si è fermata un attimo per mangiare una mela ed è successo l’irreparabile, le si è resettato il cervello e non ricorda più

Cosa deve fare
Chi deve chiamare
Per quale motivo
Cosa deve dire

Seavessi vagheggia di chiamare la sua altrettanto sfigata collega rumena Teodora, che probabilmente sta scrivendo questo stesso post su un blog rumeno di mamme rumene – o no? Chissà se ha figli Teodora... comunque Seavessi vagheggia di chiamarla e farsi quattro risate insieme dicendo stupidate sui colleghi a pranzo.

Momento pensieri sparsi

Nessuno in famiglia e pochissimi amici sanno del blog.

Le amiche virtuali valgono come amiche? Non ti hanno mai vista di persona ma altrochè se t’hanno vista smutandata.

Forse non è un’ottima idea nascondere al resto del Seavessi-mondo l’esistenza del blog. Mamma, se passi di qui e mi riconosci, non te la prendere, prima o poi te l’avrei detto. E’ solo che qui è mio e sono un po’ gelosa.

Perché una donna può passare mesi a dire al marito che non ce la fa e le serve aiuto, e poi il marito la trova in lacrmie su un pentolino di sugo al tonno mentre l’Infanta urla, e le dice _eh ma dovevi manifestarmi il tuo disagio?

Vuol dire che il marito la deve smettere di ascoltare il dottor Morelli per radio?

Vuol dire che il marito finge di ascoltare ma in realtà pensa alla centralinista fintabionda22enne o  fa mentalmente la conta delle pecorelle che saltano lo steccato?

Vuol solo dire che il marito è un uomo e come tale ha dei limiti di fabbricazione che vanno presi con un sereno _d’altra parte è così?

Cosa c’è mai di criptico nella frase _aiutami non ce la faccio? Non è mica come i messaggi diabolici subliminali nei dischi di vinile.

Ci sono davvero i messaggi diabolici subliminali nei dischi di vinile?

Conoscevo un tizio che credeva di sentire non so che nell’inizio di One Vision sentito a rovescio. 
Ma se lo sentiva a rovescio per lui era l’inizio o la fine?

Gran voce Freddie, poffarbacco.

Perché prima c’era Freddie e ora siamo impestati di Amicidimaria?

Io non sono riuscita a sentirci niente in One Vision girata al contrario.

O meglio, a un certo punto mi è sembrato di sentire la voce di Piero Angela.

Vale lo stesso?

mercoledì 23 febbraio 2011

Seavessi is falling down, falling down, falling down.

Avete presente quei giocolieri, in genere sono cinesi, che tengono in bilico i piatti facendoli girare su una serie di bastoncini?



Ecco, ieri sera a Seavessi son crollati giù tutti i piatti, e Seavessi medesima si è accartocciata su se stessa cercando un buco dove nascondersi, e meditando di millantare una parentela con Ruby per entrare all’Isola dei Famosi come Parentedi.

In ordine sparso:

Colleghivari _Seavessi, Seavessi! Siamo in chiusura di trimestre, peppiacere mi prepari questa cosa entro l’altro ieri? Anzi entro dieci giorni fa sarebbe meglio! Oddio Seavessi, non riusciamo a chiudere la trattativa, sbrigati, sbrigati!!!

Capo _Seavessi senti mi è arrivata questa mail dove una sconosciuta chiede ragione della tua esistenza, e anche questo fantastico schema stampabile solo in A3 su come dovrebbe essere suddiviso il tuo tempo in un mondo perfetto, ovviamente non sono incluse l’82% delle cose che fai, ma dobbiamo (trad. DEVI) compilarlo entro 6 minuti.

MaritoNP (via sms) _stasera torno tardi e credo anche domani, devi andare tu a comprare il latte se no domani l’Infanta non fa colazione e probabilmente per questo motivo svilupperà un’alimentazione scorretta che la porterà a nutrirsi solo di pettini di mare bruciacchiati.

ZiaBella _Oh Seavessi, vieni con me dal parrucchiere? Non hai tempo? Eh ma devi fare qualcosa a sti capelli... non so un colore... non se ne può più di questo castano-depresso....

NonnoG&NonnaG _Seavessi guarda scusa se te lo diciamo, ma assolutamente devi aggiornare un po’ il guardaroba... non è possibile che sei sempre in nero o scuro... metti vecchio... lo trovano le altre il tempo per andare per vestiti lo devo trovare anche te, e a proposito, ricordati che c’è da portare la macchina dal meccanico.

Dentista _no Seavessi, non credo proprio che riusciremo a fare l’impianto entro aprile... ellosò che farai le foto al matrimonio di ZiaDolce senza un dente, ma cosa ci posso fare io se tu alla bella età di 33 anni ti sei messa a cambiare i denti da latte?

Infanta _genitrice, in effetti io non ho niente di cui lamentarmi, ma sono giorni che mi trascuri, e quindi farò qualunque tipo di capriccio nel pochissimo tempo che possiamo passare insieme, onde tu possa capire che il mio disagio è totalmente e indiscutibilmente e aggiungerei inevitabilmente colpa tua e tu possa sentirti l’orribile mamma che sei.

Ieri sera MaritoNP è arrivato a casa (tardi e senza aver comprato il latte), e ha trovato l’Infanta in camera sua in time-out (che una volta si chiamava castigo, ndr) che urlava come un invitato ad Annozero, e Seavessi in cucina che piangeva tutte le sue lacrime  rimestando mestamente il sugo al tonno.

MaritoNP ha ricomposto la siituazione consolando le donne di casa, ma così non va.

Da stamattina quindi, e fino alla chiusura di trimestre, Seavessi è in survival-mode, decisa farsi scivolare addosso qualunque cosa non lavorativa (del resto non ha moltissima scelta), NonnoG e NonnaG sono allertati e pronti a entrare in azione fornendo viveri e Infantasitting, MaritoNP cercherà di tornare a ore decenti e sì, questa è una richiesta di supporto.

Nel frattempo Seavessi si droga con dosi massicce di Queen in cuffia, perché un mondo dove qualcuno ha scritto e cantato Don’t stop me now non può essere un disastro totale, e ascolta i colleghi che chiedono cose immaginando di essere nella casetta in Liguria, in una mattina d’estate, con i piedi scalzi e abbronzati sul pavimento di marmiglia, a prendere un caffè freddo e a sbirciare il mare dalla finestra.

Passerà.

martedì 22 febbraio 2011

10.000 A C



...è il titolo dell'ULTIMO film che Seavessi e Marito NP hanno visto insieme, il giorno di Pasquetta del 2008. Una lamata terribile, resa sopportabile solo dal fatto che Seavessi, che era di circa 35 settimane, ne ha visto circa metà perché è andata a fare pipì quelle 26 volte.

No, non è che Seavessi voglia biecamente consigliarvelo così che ANCHE VOI perdiate due ore della vostra vita deprecando l'invenzione del cinema.

Ma ieri Seavessi ha aperto il blog e ha visto che il contatore segnava 10.000leggasidiecimila visite.

10.000 A Chi???? A me???? Emosssssion!!!

Seavessi intanto offre la colazione.

E poi, per festeggiare, avrebbe un'idea malsana: Seavessi ha l'impressione di conoscere pochissime delle persone a cui deve le diecimila di cui sopra; oggi e solo per oggi (ma anche no!), lettrici/lettori che non commentate mai, vi fate sentire? Mettete un ditino -anche anonimo-  qui sotto?

Dai che vi voglio salutare :-D

lunedì 21 febbraio 2011

A me gli occhi

Seavessi casa, domenica mattina, interno giorno.

Seavessi e l’Infanta sono sedute per terra in cameretta a giocare.

A un certo punto l’Infanta (che deve aver visto un cartone animato dove qualcuno ipnotizza qualcun altro) acchiappa l’orologio di MaritoNP – e no, Seavessi non fiata, sempre per il principio che MaritoNP deve imparare a non lasciare la sua robaccia in giro e se ce la lascia poi si gratta la rogn gestisce le conseguenze delle sue cattive azioni.



Infanta (agitando l’orologio) _mamma ti ipotizzo!

Seavessi (incantata all’idea di essere ipotizzata dall’Infanta, e già meditando su cosa comporti essre una mamma ipotetica) _ok amore, cosa devo fare?

Infanta (sempre sventolando l’orologio sotto il naso di Seavessi) _ti ipotizzo! Gualda l’olologio!

Seavessi _sì amore sto guardando...

Infanta (sventolando) _gualdi l’olologio mamma... gualda bene...

Seavessi _mmmm sì amore... ecco... mi viene già sonno...

Infanta (sempre sventolando)_ gualda bene eh!

Seavessi _sì amore guardo bene!

Infanta _che òle sono????















PS Seavessi nel WE ha riempito due sacconi di giuochi praticamente nuovi-mai-guardati fra cui anche un fantastico tavolinomultiattivitàdiuinnipùeisuoiamicieparentidelbosco, e i settimana porterà i sacconi al più vicino ospedale pediatrico. L'Infanta si gode la sua stanzetta sgombra.

venerdì 18 febbraio 2011

Il fascino discreto del ButtoVia

È venerdì, c’è il sole, e Seavessi questa mattina ha ricevuto da un’amica una notizia meravigliosa.

In effetti non c’è male come premesse per il WE!

E inoltre, Seavessi pur vittima come al solido del WE single-mode, ha deciso di affrontarlo con uno spirito allegro e si è autofatta un bel programmino.

Domani pomeriggio Seavessi..... BUTTA VIA.

Seavessi non si è data alla vodka liscia in pausa pranzo, è proprio quello che ha intenzione di fare (buttare via, non darsi alla vodka).
Facciamo un passo indietro.

Seavessi non è una persona ordinata, men che meno organizzata. Dopo la nascita dell’Infanta si è ritrovata la sua piccola casetta da single (che nel frattempo si era già arricchita di un marito e un gatto che la loro parte di casino la facevano) letteralmente invasa di Infanteschi ammennicoli, e fasciatoio e box e lettino e tappetinomultiattivitàchesenomicresce’gnorante.

Ma non solo, ha scoperto il flagello che impesta tutte le mamme, e a cui OVVIAMENTE  non viene minimamente accennato nei corsi pre parto.

I GIOCATTOLI.

Hai voglia a comprargliene pochi, i giochini  Infanteschi innanzitutto sono inversamente proporzionale alla dimensione del bambino: con una ottenne te la cavi con una barbi, per un puffo di 18 mesi come minimo ci vuole il tavolo degli Amici di Uinnipù (grande circa metà del tuo soggiorno) con 46 funzioni  e 25 lucine di vario colore, che parla italiano inglese e uzbeco e necessita di più pile di quante ne servirebbero per fare decollare uno shuttle.

A Seavessi col tempo è venuto il rifiuto degli oggetti in generale. Si è resa conto di essere circondata da una quantità di inutile ciarpame (peraltro pagato fior di dindini), che lungi dal migliorare il suo tenore di vita la faceva solo inciampare in giro per casa, e che non riusciva a buttare perché _sai mai che poi mi serve.

Quando ha traslocato nella casa nuova, Seavessi ha fatto solenne giuramento che mai più, mai più



Mai più si sarebbe ritrovata con una casa piena di roba. 
Per Seavessi, che è il tipo di persona a cui piacciono le bomboniere (no per dire! Si può essere più sfigate di così?) è una grande sfida ma ce la sta facendo.

Domani pomeriggio Seavessi si regala un 27 fling boogie*, che sarebbe che si prende un sacco della spazzatura e si gira per la casa, e non ci si ferma nè ci si interrompe finchè non si sono messe nel sacco 27 cose da buttare.

Cosa credete, ci vanno meno di 5 minuti.
E non avete idea che soddisfazione dà, e quanta schifezza viene fuori! Poi il sacco SI BUTTA. No regrets, no retreat baby, no surrender. 

Non si cede al _beh lo lascio qui si sa mai che poi mi viene in mente che quella bomboniera di nozze di mia cugina Sigismonda a forma di nave che cambia colore col tempo e c’ha pure l’orologio incastonato (che vi ridete, Seavessi NE HA una così) poi magari mi dispiace averla buttata.

Due secondi e mezzo dopo averla buttata rimuoverete serenamente la bomboniera dal vostro orizzonte degli eventi, e non ve ne ricorderete mai più, se non per sparlare della cugina Sigismonda.

E vi sarete alleggerite la casa e la vita.

Avanti su che Seavessi vuole compagnia: metta qui il dito chi questo WE si impegna a buttare via qualcosa di inutile, che poi lunedì ci confrontiamo!!!!



*fa parte del metodo flylady di cui dicevo ieri con Serena; mi è stato passato da un’amica, e anche se non riesco ad applicarlo perfettamente e costantemente come vorrei, ragazze, davvero, merita una lettura.

giovedì 17 febbraio 2011

Welcome to the jungle

La via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.

Seavessi non è d’accordo: la via per l’inferno è lastricata di cose che diamo per scontate.

Seavessi riteneva che Infanta in sua dotazione fosse provvista di un sano, piemontese scetticismo. Fino a pochi mesi fa l’unico cartone animato in grado di zittire l’Infanta per più di 18 secondi era I Simpson, e la domanda più pericolosa in agguato era _pecchè dize ciucciami il calsino? Si ciuccia il ciuccio, no il calsino!

(non solo scettica, pure pistina)

Alla fine dell’estate scorsa nella Seavessi-famiglia ha fatto il suo ingresso Sclèc, in tutte le sue forme e manifestazioni. Quattro film quattro da quardare in loop, con MaritoNP obbligato a fare il Gatto Con Gli Stivali e Seavessi che riceveva dubbi complimenti tipo _mamma come sei bella quando metti i tlucchi, sei bellissima come la plinzipessa Fiona.

Quando MaritoNP e Seavessi tentarono di buttarla sul classico, si trovarono davanti un’Infanta che sghignazzava davanti alla strega di Biancaneve e contestava Cenerentola perché (Sclèc docet) secondo lei il Principe Azzurro era cattivo e pussone.

Così, quando in un impeto di ziesco zelo  Ziabella regala all’Infanta un dvd del Libro della Giungla (non la versione Disney, un’altra), Seavessi non ci pensa troppo, si dice che all’Infanta sarebbe piaciuto vedere qualche animale diverso dalle talpe più o meno vive, dai leprotti e dai gatti abituali frequentatori della Seavessi-casa.

Mette su il dvd, e se ne va in cucina (a tre metri di distanza) a preparare la torta di broccoli.
Un quarto d’ora dopo si ritrova a consolare un’Infanta devastata perché nel dvd ci sono una mamma e un papà che perdono il loro bimbo nella giungla.

Seavessi, qui fa il secondo grande errore, ritenendo che il problema siano i genitori storditi che perdono il bambino, e rassicura l’Infanta che è solo una storia, le mamme e i papà non dimenticano i bambini né nella giungla nè all’asilo, e che comunque LEI non sarebbe stata persa in alcundove.

Bon finita lì.



O anche no.

Seavessi casa, cameretta, interno sera.

L’Infanta è pigiamata e allettata e finalmente le sta calando la palpebra, mentre Seavessi le racconta la fiaba del Grande Torino, e non dite che non è adatta perché a Seavessi la raccontavano sempre e guardate com’è venuta su bene.

Astenersi commentatrici sarcastiche, prego.

Seavessi _...e allora gli angioletti erano tristi perchè non avevano nessuno per giocare a pallone...

Infanta _ma erano nella giungla?

Seavessi _ no cara, erano in cielo. E allora guardarono sulla terra e videro un bellissimo stadio che si chiamava Filadelfia...

Infanta _ma ela nella giungla?

Seavessi _no amore, è a Torino, dove ci sono NonnoR e NonnaF, ti ricordi che ci siamo andati?

Infanta _ ma a Tolino c’è la giungla?

Sevaessi _ma no amore... la giungla è lontanissima....

Infanta _ è a (paesino in Liguria) la giungla?

Seavessi _amore mio no, la giungla è molto molto lontana, bisogna andarci con l’aereo.

Infanta _mamma noi non ci andiamo nella giungla, noi andiamo all’asilo.

Seavessi _certo amore, mi dispiace che tu abbia avuto paura. Non andiamo in nessuna giungla e domani buttiamo via il dvd.

Infanta _va bene mamma, ma stai un po’ con me. Buognagnotte.

10 minuti dopo, riaprendo appena gli occhi

Infanta _mamma?

Seavessi _si amore mio?

Infanta _ la giungla è una cchifèssa.

Seavessi _certo amore, è una schifezza la giungla.

Infanta _è piena di Velmi.

mercoledì 16 febbraio 2011

Sefossi su RomaExplorer

In questa giornata di delirio lavorativo globale totale, in cui ogni sei minuti a Seavessi esce negli occhi il lampeggino dell’overload e le si riavvia il cervello ovviamente perdendo tutti i dati, dicevamo in questa giornata in cui Seavessi non ricorda neanche il proprio nome, ci tiene a darvi una notizia che l’ha resa molto, molto felice.

Insieme ad un gruppo di fantastiche mamme blogger, anche Seavessi da qualche giorno è presente nella sezione Bambini di www.romaexplorer.it.




Seavessi quando ha ricevuto la mail dell staff di Romaexplorer ha avuto il pesante dubbio che la mail fosse uno scherzo di collegaamico, e l’ha coperto di insulti finchè lui non è riuscito a dimostrare la propria innocenza – mica male come proposta di riforma del sistema giudiziario, no?

Seavessi è estremamente felice che qualcuno abbia trovato interessante quanto scrive, anche perché non raccontiamocela ragazze, nei blog ridiamo e scherziamo ma ci mettiamo il cuore, espondoci a volte molto di più di quanto facciamo dal vivo.

Essere apprezzati per quello che si è veramente è meraviglioso.

Seavessi ringrazia di cuore lo staff di RomaExplorer, il portale di riferimento per la città di Roma, e soprattutto la paziente Valentina, e vi gira il suo invito:

Mamma blogger che leggi queste righe, senti anche tu di avere molto da dire? Romaexplorer ha deciso di dedicare uno spazio alle mamme blogger, un fenomeno (Seavessi è particolarmente lieta di sentirsi fenomenale) che sta diventando sempre più diffuso e importante anche in Italia: puoi  proporre il tuo blog scrivendo a bambini at romaexplorer punto it.

Seavessi non vede l’ora di avere tante nuove compagne d’avventura!


martedì 15 febbraio 2011

Variazioni sul tema

Original version

Nella cantina di un palazzone
tutti i gattini senza padrone
organizzarono una riunione
per precisare la situazione.

Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
(...)





Infanta Remix #1

Una gallina in un palassone
con i gattini e il suo padlone
olganizzalono una liunione
per plezsghnunf la situazione.

Qualantaquattlo gatti,
in fila pel sei col lesto di due,
(...)


Seavessi _Infanta, no, non c’è la gallina! Questa è la canzone dei gattini, ti ricordi?

Infanta (sculettando)_ciapa la galeina coccodè!

Seavessi _sì Infanta, ma è un’altra canzone!

Infanta Remix #2

Nella cantina di un palassone
una bambina sensa padlone
olganizzalono una liunione
per plezsghnunf la situazione.

Qualantaquattlo gatti,
in fila pel sei col lesto di due,
(...)


Seavessi (radical chic mode – ON) _Infanta, NO! Le bambine non hanno un padrone! Mi raccomando, non dire più queste cose! Le bambine hanno le mamme i papà  le zie i nonni le maestre i Velmi e le Solelline nell’Almadio, ma NON hanno il padrone!

Infanta (polemica)_io ho detto una bambina SENSA PADLONE.

Seavessi (arrancando) _no amore mio, le bambine non c’entrano niente coi padroni, e poi questa è la canzone dei gattini!

Infanta _uffa mamma... allola te la licànto.


Infanta Remix #3

Nella cantina di un palassone
una bambina sensa gattini

olganizzalono una liunione
per plezsghnunf la situazione.

Qualantaquattlo gatti,
in fila pel sei col lesto di due,
(...)


lunedì 14 febbraio 2011

De Amicitia

Seavessi ha sempre avuto problemi con l’amicizia; ovviamente la colpa è della società e degli amici di Seavessi, che non apprezzano come dovrebbero cotanto privilegio.

O magari è anche perché Seavessi è una pessima amica, si scorda le cose, è affettivamente rigida, vuol bene ma non lo sa dimostrare.

Sia come sia, uno dei grossi problemi di Seavessi con l’amicizia è il non saper dire di no. Adesso dovrebbe partire il coro di ma noooooooooo è che tu sei bbbuona, il mondo è cattivoooo chi non ti vuole non ti merita.

Affatto.

Seavessi è fondamentalmente una persona solitaria. 
Datele un buon libro, una casa silenziosa, un bosco per fare una passeggiata, il mare per nuotare al largo, e potete dimenticarvi di Seavessi. In effetti, una volta Seavessi, in vacanza a Rodi, fece una meravigliosa nuotata, perse la cognizione del tempo, e tornò che c’era tutta la spiaggia che la dava per persa  e faceva le condoglianze a FidanzatoNP.

Questo fa sì che, secondo la maggior parte dei conoscenti, Seavessi conduca una vita mortalmente noiosa e abbia bisogno di essere salvata da se stessa.

Quando  i conoscenti/sedicenti amici cercano entusiasti  di trascinarla fare cose (shopping negli outlet, discoteca, apericene) che in linea di massima la annoiano a morte, Seavessi, che non riesce a rifiutare, ci va,  si sloga la mascella di sbadigli e sorride poco convinta.

Il giorno dopo i sedicenti amici chiamano entusiasti dicendo _oh Seavessi, non ti sei divertita tantissimo?
Seavessi dice di sì, sorride grata e cambia numero di telefono.

Tutte cose evitabilissime se solo Seavessi imparasse a dire _no guarda, mi sei anche simpatico, ma a fare spese con te all’outlet di Serravalle Scrivia il primo giorno di saldi non ci vengo.




E’ quindi con malcelato orgoglio che Seavessi va a narrarvi quanto segue.

Seavessi casa, domenica mattina, interno giorno.

Seavessi è in camera che sta rifacendo il letto e mettendo ordine. L’Infanta è nella sua cameretta che gioca a dare la colazione agli orsipù.

Ad un certo punto un orsopù, evidentemente sfuggito ai sabotaggi di Seavessi, decide che è il momento adatto per esprimere i suoi sentimenti.


Orsopù _IO SONO TUO AMICO!

Infanta (perplessa) _ma attolutamente NO!



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