Ieri sera Seavessi ha trovato nell’inbox una mail che l’ha lasciata perplessa. E per quanto saggezza vorrebbe che essa mail scivolasse nel dolce oblio delle cose che a cui Seavessi non fa caso, beh Seavessi non è una donna saggia.
Per cui ci ha riflettuto un po’.
Una donna che saggia invece lo è, tempo fa ha avvertito Seavessi che il web è pieno, oltre che di blogger meravigliose, anche di persone... vogliamo dire diversamente sensate? Può essere. Comunque come molte mamme Seavessi ha il senso di colpa autoinstallante e con partenza a timer, per cui due ragionamenti se li è fatti comunque.
Essa mail lamentava in toni accesi il fatto che Seavessi sia un’oca giuliva AmicadiMaria, che scrive di sciocchezze e non dà spazio alle cose importanti; essa mail si lagnava anche di un paio di strani commenti che Seavessi ha fatto su fb con un’amica su un fatto di cronaca, commenti ovviamente di oscurissimo significato posto che a chi scrive manca tutto il retropensiero.
Ma sia come sia, c’è qualcuno là fuori che ha perso tempo ed energia per scrivere a Seavessi, e per questo, nella Seavessi- visione dell’etica, si merita una risposta.
Cara Lettrice,
mi dispiace che tu ti sia firmata solo Lettrice, magari sei un ferroviere in pensione di 72 anni e ti chiami GianRocco. Se ti va di riscrivermi, ma col tuo nome, possiamo anche discutere delle cose che mi dici.
Non scrivo di cose importanti – vabbeh, intanto definiamo importante. Per me l’Infanta, MaritoNP, la mia famiglia, sono importantissimi. Il mondo gira intorno a loro, più che non a qualunque titolo di giornale a caratteri cubitali.
Ma tornando a bomba, ché è ovvio che tu non intendessi questo, immagino che tu per cose importanti intenda la politica e la cronaca. Non dubito che dal tuo punto di vista tu abbia ragione, ma ti sei persa un pezzo fondamentale.
Questo posto è il mio wonderwall, il muro dove appiccico pezzi di vita, foto con le amiche, frasi di Harry Potter e dei REM, e financo, se mi capita, i foglietti che stanno dentro i Baci Perugina.
Non ho nessun dovere verso nessuno, almeno qui, qui ci sto perchè mi piace.
Sai Lettrice, io ti immagino con un viso e un nome, mi ricordi una mia compagna di università, chiamiamola Alessia.
Alessia aveva la piacevole abitudine di scannerizzare l’atrio di Palazzo Nuovo alla ricerca di gruppetti di persone che avessero l’aria di fare una conversazione leggera, quattro risate, e piombava su di loro come una poiana, sgridandole perché si divertivano alla faccia di non so quale disgraziatissima ignota popolazione amazzonica decimata da non ricordo quale flagello.
Ovviamente ciò non aumentava la simpatia generale verso la popolazione amazzonica, perché Alessia non aveva mai imparato una cosa molto semplice, cioè che c’è un tempo e un modo per ogni cosa.
Il tempo e il modo giusto per questo blog è il modo in cui io mi sveglio la mattina. Il motivo per cui qui si parla poco o niente di politica e di cronaca è che sono una shakespeariana convinta, per cui seguo il consiglio di Polonio _ascolta l’opinione di tutti, e tienti la tua. Ho le mie idee, ma non ho nessuna intenzione di trasformare il blog in una succursale di Ballarò, no, grazie.
Lettrice, però, tu hai perso del tempo pensando a me e scrivendomi, e in qualche modo questo... boh, mi fa sentire in obbligo. Per cui ti do due consigli, senza ombra di ironia.
Il primo è, Lettrice, c’mon, un po’ di autostima. C’è tutto un mondo là fuori di gente che potrebbe dare visibilità alle cose importanti che dici tu: non so, un giornalista, il sito del Corriere è pieno di blog tenuti dai giornalisti riguardo a un sacco di argomenti. Se no puoi scrivere al direttore della Stampa, ma davvero, puoi mirare più in alto che non a una che lotta con gli Squali nel Giardino e Fabiofàssio nell’armadio. Lettrice, eddài.
Il secondo consiglio, Lettrice, è molto pratico: ci vogliono tipo sei minuti ad aprire un account di blogger. Aprilo, e dì al mondo quello che vuoi, senza aspettare che lo facciano gli altri. Ti aspetto, non vedo l’ora di leggerti.