I fatti:
Fino a luglio, mese in cui la Seavessi-famiglia ha traslocato, l’Infanta dormiva nella stessa camera di Seavessi e MaritoNP, per l’ottima ragione pedagogica che non c’era un’altra camera dove metterla.
Dopo il trasloco, L’Infanta ha avuto la sua cameretta con tanto di lettino con sopra il cielo stellato (Santa Ikea), spazio per i giochi, poltapizàma in cui vive il Velme e armadio in cui vive la Solellina. Ogni tanto a metà notte le capitava di presentarsi nel talamo genitoriale, ma di rado.
Da lunedì, primo giorno di materna, ogni notte l’Infanta si presenta nel lettone con due o tre orsipù di dimensioni variabili al seguito.
***Versione ufficiale (per l’uso con parenti, conoscenti, altre mamme non-amiche)***
Sai, so che non è propriamente corretto lasciarla dormire con noi, mi rendo conto che potrebbe diventare una pessima abitudine; ma questa settimana l’Infanta ha già vissuto un grosso cambiamento e se la sta cavando meglio di quanto ci aspettassimo, per questo motivo penso sia meglio aspettare che la bimba si ambienti correttamente all’asilo per successivamente intraprendere un appropriato percorso di disintossicazione dal lettone.
***Versione familiare (per l’uso con MaritoNP, Miglioreamica, WonderMary e altre colleghe)***
E cosa volete, da me, il sangue? Mi alzo alle 7.00 che mi sembra di essere andata a letto un quarto d’ora prima, non dormo per il male al collo da stress, lavoro, siamo in chiusura di trimestre, lavo pulisco cucino faccio biscotti riempio interi fogli di letterine perché oltretutto l’Infanta ha le manie di pregrafìa, ma secondo voi quando alle 3 di notte la piccola intrusa si infila subdolamente nel lettone io dovrei riprendere conoscenza (che già lì si fan le 7 di mattina), estirparla dal lettone, riportarla ululante in camera sua e discuterci 40 minuti con calma e amorevolezza? E poi se mi avanzano 5 minuti cosa vi serve d’altro, la pace nel mondo?
***Versione al buio, guardando l’Infanta che dorme.***
Infanta, come sei bella. Come sei grande.
Come sei diventata grande, troppo in fretta, fino a riempire il grembiulino dell’azilo, fino a raccontarmi le fiabe e fino a decidere che le scarpe viola coi lustrini sono belle e quelle blu che piacciono a Seavessi no, fanno schifo.
Come mi stai scappando via in fretta, e io vorrei tenerti ancora in braccio come quando sei nata, e allo stesso tempo ti guardo correre via sapendo che ti capiterà di cadere.
Infanta, è stato chiaro fin quasi da subito, che delle due quella forte sei tu, che attraversi tutte le tue grandi avventure ridendo e piangendo e rialzandoti se inciampi, testa alta e sguardo avanti alla prossima scoperta.
Io invece mi struggo e mi contorco, ogni passo pensando se ho fatto bene se ho fatto male se sto andando dalla parte giusta (o se invece sto facendo un errore madornale che ti spingerà come al solito a voler fare la soubrette da grande).
Per cui, Infanta, anche se questa cosa è educativamente discutibile, anche se è cvontro le regole sia del co-sleeping che dello sleeping-ognuno per i fatti suoi, anche se domani mi chiederò se tutto ciò è sbagliato, questa notte stiamo ancora così vicine, abbracciami ancora nel sonno.