Più che un post questa è una dichiarazione di autosopravvivenza, o di esistenza in vita come si dice nei certificati; una dichiarazione a me stessa per ricordarmi che dentro questa tizia gonfia impigiamata e piena di medicine sue e altrui, che ogni tanto si bacia i gomiti perchè non lavora e ogni tanto se li bacerebbe per lavorare, ci sono ancora io.
Parafrasando le immortali parole di Bill Pullman in Indepence Day, io non me ne andrò in silenzio in una nuvoletta di aerosol.
1- vernicerò la miniscrivania appena piazzata in cucina di azzurro. Un azzurro così pugno in un occhio che si imbarazzerà da solo.
2- andrò al Salone del Libro, magari con l'Infanta, magari davvero ci sarà Gordon e io la porto a stringergli la mano.
3- dirò alla mammarussa di danza che mi guarda con sufficienza perchè non capisco quale diamine sia il davanti del gonnellino (qual è il davanti di un gonnellino senza etichetta di sorta e indiscutibilmente semisferico?) uè ciccia, però tu parcheggi di mer in modo discutibile di traverso in mezzo all'incrocio e un giorno qualcuno che ti ricama la portiera lo trovi.
4- porterò le bimbe al mare. Prima cosa appena farà qualche giorno di sole. Le obbligherò a respirare aria salubre a costo di gonfiarle come palloncini.
5- smetterò (forse) di prendere tutte ste medicine pesanti e (forse) smetterò di essere gonfia e chimicamente rimbambita.
6- andrò alla Fiera di San Giuseppe e comprerò tutte le piantine aromatiche che vedo, soprattutto quelle tipo il dragoncello e il cerfoglio che non ho idea di come usare.
7- toglierò le calze.
8- tirerò fuori le bici e lancerò Revoluciòn allo sbaraglio sul prato a inseguire il gatto e vediamo se non si sbriga a camminare.
9- andrò al mare. Già detto? Fa niente. ANDRO'-AL-MARE.
10- sorriderò un casino, chè adesso mi fa un po' fatica. Sorriderò.
Soprattutto, sorriderò.
Provo a cominciare da adesso.