sabato 11 agosto 2012

La ragazza da sola

Oggi Seavessi, evento più unico che raro, è riuscita a inmacchinare tutto il resto della famiglia, ed è rimasta sola e raminga in una casa soleggiata e silenziosa.
E s'è tagliata i capelli.
E ha dormito.
E ha letto un po'.
E ha pensato a scrivere.
E ha pensato, e basta.

MaritoNP ha acconsentito a levare le tende per qualche ora, perché persino lui, che è un uomo e quindi ha più o meno la sensibilità dello stipite di una porta, s'è accorto che l'intimo malmostume di Seavessi stava toccando vette inusitate.

Ci sono perone che si ritemprano lo spirito in compagnia, facendo casino, cantando e ridendo. Seavessi invece, soprattutto ora dopo sei mesi di Revoluciòn praticamente non stop, aveva bisogno di un minimo di silenzio.
Silenzio Affidabile.
Non  silenzio che da un momento all'altro qualcuno urla MAMMAAAAVOGLIOANDAREINBICIIII oppure urla UAAAAAAAAAAAAAAAH e basta.

Silenzio che ci puoi contare che duri almeno dieci minuti.

Nello stesso albergo della Seavessi famiglia, nel Paese della Pineta, c'era una ragazza.

Da sola.

Non si nascondeva dietro un libro a tavola, si guardava in giro, tranquilla. Nottambula non era, posto che la mattina faceva colazione alla sant'ora insieme alle mammeconbimbopiccolo, con a fianco la borsa per la spiaggia.

Era alta, magra, mora. Sorridente, ma non appariscente. Gentile, ma Seavessi non ha voluto andare oltre il ciao buongiorno bella giornata.
Perchè?

Per immaginarla meglio. Reduce da una storia d'amore bella e incasinata, o in pausa fra gli esami universitari. O semplicemente una ragazza contenta, da sola. In spiaggia con un libro. O senza. Con la musica nelle orecchie, lusso proibito se ci sono infanti in giro, che appena ti distrai cercano di fare mangiare alla sorella la torta di sabbia.

Fra poco l'Infanta andrà all'Asilo e Revoluciòn al Nido, e Seavessi resterà a casa da sola, davvero stavolta, a fare la casalinga disperatissima per si spera il più breve tempo possibile. E allora rimpiangerà i momenti passati insieme, anche quelli in cui una bimba frigna e l'altra pure e il marito rischia il matrimonio e la vita sbuffando, e si valuta un cambio di identità e la fuga in Jamaica.

Ma per ora, per adesso, per quanto sia ingrato, Seavessi ha bisogno di pensare alla Ragazza Da Sola.




6 commenti:

...ma la notte no! ha detto...

Un attimo di solitudine ....l'ultimo sogno prima di dormire

la tina ha detto...

non è ingratitudine.
è sapere che non importa quanto profondamente ami la tua famiglia, e ti diverti con le nane e guardi con gli occhi a cuoricino il marito; resta il desiderio intimo, un po' selvatico ma a bassa voce, di continuare a dedicare un po' di tempo e di energia e di passione a se stessi.
quale ingratitudine: è solo saggezza.

GRAZIE. (per il sei roba mia)

Anonimo ha detto...

Ingratitudine?!?!
No, è essere normali.
Quelle che dicono di non avere bisogno di qualche ora di pausa ogni tanto mentono! Probabilmente prima di tutto a sè stesse.

ElizabethB ha detto...

No no no ingratitudine proprio no. Grazie al cielo anche con prole e mariti, siamo sempre persone, non siamo soltanto mamme-moglie, siamo fanciulle dotate di cervello che funziona al di là della casa e della famiglia di mandiamo avanti.
Con l'augurio che il periodo casalingo duri in meno possibile, perchè come sai, ci sono dentro fino al collo.
Baci a distanza :)

SuSter ha detto...

La solitudine infatti, si è abituati a vederla sempre come un handicap, quando invece, che privilegio, quando uno è capace di stare da solo e starci bene!

Mirella ha detto...

@ma la notte ecco. io ho bisogno di quel sogno :-)

@tina ma prego. ma figurati. maddechè.

@mammachetesta non so. Fatico a entrare nelle teste degli altri. Fatico anche a entrare nella mia :-) ma io delle pause ho bisogno.

@lizzie durerà pochissimo, vedrai ;-)

@suster ecco, di questo son convinta. E' un privilegio. Non molto condiviso e compreso, ma un privilegio.

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